Le nostre future centrali nucleari le costruiremo quasi tutte da soli di Bruno Ghibaudi

Le nostre future centrali nucleari le costruiremo quasi tutte da soli Una importante decisione dopo decenni di incertezze e di polemiche Le nostre future centrali nucleari le costruiremo quasi tutte da soli L'annuncio è stato dato ieri dal ministro Pandolfi strie che collaboreranno alla loro realizzazione - ■ Un accordo raggiunto fra tutti gli enti e le induLe centrali saranno del tipo Pwr Sistema Italia ROMA — Le prossime centrali nucleari italiane verranno costruite al 90 per cento nel nostro Paese e saranno del tipo «PWR Sistema Italia.. Lo ha comunicato ieri mattina il ministro dell'Industria, on. Pandolfi in una conferenza stampa, al termine di una riunione nella quale è stato raggiunto un accordo in tal senso fra tutti gli enti e le industrie che collaboreranno alla loro realizzazione. Si tratta dell'Enel come committente e architetto, del Cnen come ente per la promozione industriale e il controllo, delle più qualificate industrie italiane di settore (Ansaldo, Plnmeccanica, Fiat, Beiteli, Nira, Tecnomasio Italiano, ecc.) come costruttori delle centrali e dell'Agip Nucleare come fabbricante del combustibile. Nella riunione di ieri mattina è stato concordato il documento conclusivo sugli aspetti amministrativi, operativi e tecnici che l'impegno comporta. Nell'accettarlo a nome del governo, il ministro Pandolfi ha precisato che «costituirà un'appendice al Piano Energetico Nazionale che verrà presentato al Consiglio dei Ministri in una delle prossime riunioni e subito dopo al Parlamento.. La decisione è importante perché dopo decenni di incertezze non sempre dovute soltanto alla necessità di completare i cicli sperimentali sui vari tipi di reattore in prova in tutto il mondo, stabilisce finalmente un punto fermo nella scelta di base per il reattore. E' un po' come la scelta fra Secam e Pai per la televisione a colori, se vogliamo, ed era necessario farla per dar modo all'industria nazionale di organizzarsi per tempo sul piano produttivo e per ridurre la nostra dipendenza tecnologica dall'estero. Con la sigla «PWR-, che significa «Pressurized Water Reactor», vengono indicati i reattori nei quali il compito di moderare la reazione di fissione, di trasferire il calore generato nel reattore e di raffreddarlo, è affidato ad acqua leggera naturale, fatta circolare in un circuito chiuso ad una pressione piuttosto elevata (circa 150 chili per cm quadro). Il calore viene poi trasferito all'acqua di un circuito secondario, nel quale vaporizza e va a finire nelle turbine dei generatori di corrente. Anche nei PWR il combustibile è costituito da ossido di uranio leggermente arricchito. Gli altri impianti attualmente in esercizio o in costruzione nel mondo sfruttano reattori ad acqua leggera del tipo BWR (Boiling Water, per indicare che le stesse funzioni già elencate per il PWR vengono assolte da acqua leggera bollente) o reattori ad acqua pesante del tipo Candu (Canadian, Deuterium Uranium). Le centrali di Garigliano e di Caorso hanno un reattore BWR, e dello stesso tipo sarà quello della centrale di M'ontalto. Quella di Latina ricorre invece al sistema gas-grafite. Il reattore PWR rientra nella cetegoria dei «reattori provati», cosi definiti in considerazione dell'ampia esperienza di costruzione e di esercizio già raccolta su di essi. Negli Stati Uniti il PWR è stato realizzato su basi autonome da un gruppo di industrie (Westinghouse, Babcock & Wiicox. Combustion Engineering). Altrettanto si fa in Unione Sovietica e nella Repubblica Federale Tedesca L'esperienza di esercizio accumulata dai PWR è superiore a quella dei BWR e dei Candu : quella di questi ultimi, poi. corrisponde addirittura ad appena un settimo di quella dei primi. Per i reattori ad acqua leggera in generale, e per i PWR in particolare, ne segue una maggior conoscenza degli impianti, una migliore assistenza tecnica durante il funzionamento, una più semplice procedura delle analisi di sicurezza e cioè una più semplice licenziabilità degli impianti. Dal confronto dei risultati già ottenuti nel mondo, ne è derivata una non trascurabile preferenza per i PWR tipo Westinghouse. La dicitura «Sistema Italia» vuole invece sottolineare che nella realizzazione delle nuove centrali, il cui progetto si basa essenzialmente sul progetto della Westinghouse, interverranno un mix di brevetti e di know how tecnologico di marca italiana. Un reattore ad acqua pressurizzata, sebbene meno avanzato di quelli disponibili nei prossimi anni, è infatti in funzione nella centrale Enel di Trino Vercellese. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Babcock, Pandolfi

Luoghi citati: Caorso, Italia, Latina, Repubblica Federale Tedesca, Roma, Stati Uniti, Trino, Unione Sovietica