Vicenza: cinque operai uccisi dal gas in una vasca per conciare le pelli di Giuliano Marchesini

Vicenza: cinque operai uccisi dal gas in una vasca per conciare le pelli Ad Arzignano, tra le vittime anche il proprietario della fabbrica Vicenza: cinque operai uccisi dal gas in una vasca per conciare le pelli Il primo è caduto nella cisterna stordito da una nube di vapori velenosi - Gli altri quattro, nel tentativo di prestargli soccorso, hanno fatto la stessa fine - Aperta un'inchiesta DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VICENZA — Tragedia in una conceria di Arzignano, nei pressi di Vicenza: cinque uomini sono morti per le esalazioni di una vasca di decantazione. E' stata una terribile catena: ai gemiti di un operaio caduto nel serbatoio sono accorsi gli altri, hanno tentato disperatamente di trarlo in salvo, sono finiti dentro uno dopo l'altro. I gas li hanno uccisi in pochi minuti. Le vittime sono Camillo Grussani. di 49 anni, titolare della conceria, suo fratello Alfredo, trentunenne, che lavorava nell'azienda, e gli operai Maurizio Bettega, 22 anni, Giuseppe Dal Lago, sessantenne. Tito Bernardini, 31 anni. Sul luogo di questo dramma c'è una lunga fila di gente ammutolita, dopo che gli inquirenti hanno compiuto una prima sommaria ricostruzione. E' accaduto verso le 16, mentre la conceria era in piena attività. Il personale di una ditta specializzata nello spurgo di vasche di decanta¬ zione ha riempito di fanghi un'autobotte, è andato a scaricare in una zona poco lontana. Durante questa operazione, rimane aperto lo sportello attraverso il quale si accede alle vasche, che sono interrate a circa cinque metri di profondità. Uno degli operai dell'azienda di Camillo Grussani si accosta ad un serbatoio e si sporge, probabilmente con il proposito dì pulire un filtro. Nessuno lo vede mentre è intento a quel lavoro. Resta cosi, in bilico sul bordo della vasca, per qualche minuto. Ed è aggredito dalle esalazioni. Stordito, l'uomo scivola nel serbatoio, non ha più possibilità di uscire da quella trappola micidiale. Gli operai che lavorano poco distante sentono i lamenti, si rendono immediatamente conto di quel che sta accadendo, e comincia la tragica corsa per il salvataggio. Con un gruppo rii dipendenti, si precipita verso la vasca anche Camillo Grussani, seguito dal fratello. Tutti gridano. .Presto, facciamo qualcosa — dice uno —. Quello sta morendo.. Ma non sanno che fare, per andare in soccorso all'operaio. Cercano affannosamente qualcosa che fornisca appiglio, qualcuno corre a prendere una corda. Si sporgono anche loro, nei convulsi tentativi, e sono assaliti dai gas. Quella vasca piena di esalazioni li inghiotte. Camillo Grussani, il fratello, i due operai che si prodigavano con loro finiscono per formare uno spaventoso groviglio sul fondo del serbatoio. Ancora pochi gemiti, poi più nulla. Alle grida degli altri operai, si precipita la moglie del titolare dell'azienda, si ferma stravolta a pochi passi dalla vasca, Poi trova la forza di andare ad aggrapparsi al telefono e chiamare i carabinieri di Arzignano. i vigili del fuoco. I vigili del fuoco arrivano in pochi minuti, una squadra si cala nel serbatoio con le maschere antigas, raccoglie quei corpi afflosciati. Ma non c'è più niente da fare, nessuno dei cinque arriva all'ospedale ancora in vita. I carabinieri cominciano le indagini, raccolgono testimonianze, mentre arrivano decine di persone che si fermano incredule davanti alla conceria di Camillo Grussani. La notizia di questa tragedia fa rapidamente il giro della zona, disseminata di industrie della concia. .Come può accadere — si domanda la gente — una simile disgrazia?.. Un dramma che trova immediata dolente reazione nell'ambiente del sindacato: il segretario provinciale della Cgil di Vicenza parla dei «gravi pericoli derivanti dall'industria della conceria». Nel Vicentino le aziende di questo settore sono spuntate a decine. «Afa mentre le più grosse si sono dotate di impianti di depurazione e di sistemi di sicurezza — dice il rappresentante sindacale — molto spesso nelle più piccole si lavora nei limiti del sopportabile.. Per questo pomeriggio è proclamato uno sciopero generale di due ore in tutto il Comprensorio di Arzignano e della Valle del Chiampo. Giuliano Marchesini NAPOLI — Ennesimo, misterioso omicidio. Antonio Licciardi, 21 anni, è stato scaricato da un'auto che poi si è allontanata davanti all'ospedale Cardarelli. Il giovane era morto, alcuni proiettili di pistola gli avevano trapassato il petto e la testa. '

Persone citate: Antonio Licciardi, Camillo Grussani, Giuseppe Dal Lago, Maurizio Bettega, Tito Bernardini

Luoghi citati: Arzignano, Napoli, Vicenza