Gli spazzaturai respingono l'accordo, il prefetto ordina: «C'è pericolo, tornate subito al lavoro»

Gli spazzaturai respingono l'accordo, il prefetto ordina: «C'è pericolo, tornate subito al lavoro» Precettazione per tutti i 1400 dipendenti dell'Azienda raccolta rifiuti Gli spazzaturai respingono l'accordo, il prefetto ordina: «C'è pericolo, tornate subito al lavoro» La decisione del dott. De Francesco a salvaguardia della salute della popolazione e dell'igiene pubblica - «La vostra astensione provoca notevoli disagi» - Per chi non osserva il decreto ammenda o arresto, o reclusione fino a un anno L'altra notte pareva fatta: dopo una giornata convulsa di incontri (con numerose interruzioni) e una difficile mediazione del sindaco, i rappresentanti dei lavoratori e laAmrr, verso le 23, avevano trovato un accordo: orario ridotto da 39 a 38 ore lavorate per tutti; orario speciale per i turnisti nel quartiere pilota di Mirafiori Sud: pari a 36 ore lavorate; una tantum di centomila lire lorde come anticipo per i futuri adeguamenti salariali previsti dal contratto nazionale che si sta discuten¬ do a Roma; forfait di 180 mila lire per chi avrebbe dovuto lavorare in straordinario nel piano di emergenza che sarebbe dovuto scattare ieri con la previsione di pulire la città assediata dai rifiuti entro otto giorni. A questa bozza d'intesa mancava solo la ratifica dell'assemblea. Non si pensava potesse essere respinta. E invece è accaduto: ieri mattina, dalle 6 alle 10,30. i dipendenti dell'Amrr, riuniti nello spiazzo antistante la sede centrale dell'azienda, in via Germagnano 50, hanno detto «no». Un «no. senza appelli che ha fatto scattare — per la prima volta nelia storia sindacale di Torino — la precettazione di massa per tutti i 1400 dipendenti dell'Amrr, obbligati dal prefetto a riprendere subito il lavoro per ripulire una città ormai sommersa dal pattume «a cui {'astensione dal lavoro provoca considerevoli disagi e costituisce pericolo per la salute e l'igiene pubblica'. A questa decisione («soffer¬ ta», ha commentato il presidente dell'Amrr, Banfo) si è giunti, come abbiamo detto, dopo ore di riunioni, proprio per evitare il peggio. Ma il sospiro di sollievo degli amministratori e di una parte dei lavoratori, tirato l'altra notte, è scomparso nell'arco di poche ore. Le prime avvisaglie negative sono emerse già lunedi sera a Palazzo civico: alcuni dipendenti deH'Amrr che avevano seguito la trattativa dietro le quinte, senza mai affacciarsi alla sala delle riunioni, avevano ammonito: «Vedrete che assemblea-. E ieri l'abbiamo vista. La città, conosciuti i termini dell'accordo dalle ultime edizioni dei giornali, in mattinata ha atteso con ansia gli spazzini. Invano. I sacchi neri sono rimasti a marcire abbandonati sotto il sole. I dipendenti dell'Amrr (alcune centinaia du 1400) erano in assemblea per esaminare (e contestare) i punti dell'accordo. Il «no- della base, dopo otto giorni di sciopero, ha preso tutti in contropiede: alle 11 il vertice Amrr è corso a Palazzo civico. Consultazioni febbrili, telefonate in prefettura, dove il commissario di governo dott. De Francesco, dopo aver sentito il parere del questore, ha fatto scattare l'ordinanza. Poco prima di mezzogiorno si sono riunite le segreterie Cgil, Cisl e Uil per una prima valutazione dell'accaduto, per capire i motivi di quella che è stata considerata una «sconfitta», poiché l'accordo era stato siglato anche dalle tre federazioni. .L'assemblea — hanno affermato in una nota congiunta — è stata molto ordinata ed ha fatto registrare una netta maggioranza contro l'intesa di ieri notte. Il dìsaccordo principale è nato dalla richiesta della base di estendere a tutti i dipendenti il compenso di 180 mila lire per il piano d'emergenza, a prescindere dal lavoro effettivo compiuto.. Hanno aggiunto: •Rileniamo, comunque, necessario e urgente superare la precettazione, poiché il permanere di questo stato di fatto rappresenterebbe una sconfitta per tutti, sia per chi ha condiviso e costruito l'intesa, sia per chi l'ha contestata. Se il provvedimento dovesse estendersi, diventare norma, potrebbe infatti essere l'anticamera della regolamentazione dello sciopero per legge.. Il sindacato ha cercato di ricucire le fila, proponendo ai lavoratori dell'Amrr di continuare a discutere, per approfondire i problemi e «per mantenere un rapporto unitario all'interno dell'azienda e nei confronti dei cittadini che a Torino nella grande maggioranza sono pure lavoratori.. Questo comunicato unitario è stato diffuso quando ormai la precettazione era realtà. Alle 13,30 da via Germagnano sono usciti i primi mezzi pesanti e alle 11 pure gli impiegati hanno ripreso il loro posto. Con un po' di malumore, ma senza interventi della polizia, il lavoro si è avviato. Chi non risponderà all'ordinanza rischia la denuncia ai sensi dell'articolo 340 del codice penale (interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica utilità, punibile con la reclusione sino ad un anno) e dell'articolo 650 (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, punibile con l'arresto sino a tre mesi o con un'ammenda). Giuseppe Sangiorgio Piazza Galimberti, mercati generali ortofrutticoli: sono le 15, tra un'ora arriveranno i mezzi dell'Amrr ■ Via Nizza, ore 15,30, ultimo «tributo» del cittadino al mucchio enanne d'immondizia

Persone citate: Banfo, De Francesco, Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Roma, Torino