Un altro elento: ex dienti di Sindona che esportavano i capitali all'estero

Un altro elento: ex dienti di Sindona che esportavano i capitali all'estero Un altro elento: ex dienti di Sindona che esportavano i capitali all'estero La Commissione parlamentare indaga su 181 nomi: il primo è Gelli - Collegati il crack del finanziere, traffici di valuta e P 2 - Oggi interrogato Scarpitti, ex consulente economico de ROMA — Le vicende legate al crack del finanziere di Patti. Michele Sindona, di cui si sta occupando l'apposita Commissione parlamentare d'inchiesta (proprio oggi tornerà a riunirsi), quelle emerse dal caso della loggia P2. di cui era «maestro venerabile» Licio Gelli, e le ultime che si riferiscono ad un elenco di 181 esportatori di capitali, tutti ex clienti delle banche fallite di Sindona, sono divenute ormai un unico, inestricabile intreccio. Al terzo piano di Palazzo San Macuto, dove ha sede la Commissione Sindona, non passa giorno senza che arrivino da parte dei giudici di Roma. Milano, Brescia, Arezzo, pacchi di documenti con indizi raccolti nel corso delle varie inchieste aperte dalla magistratura. L'ultimo, in ordine di tempo, è un voluminoso dossier contenente un indice con 181 nomi inviato ai commissari dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma. Paolo Summa. Il reato ipotizzato nei loro confronti è «esportazione di valuta*. Il magistrato ha già provveduto ad inviare nei giorni scorsi oltre un centinaio di comunicazioni giudiziarie perché non tutti figurano nell'elenco in prima persona: molti si nascondono dietro nomi di comodo oppure usano qualche oscura società commerciale. Ad aprire la lista è proprio Licio Gelli. Lo seguono: Alvaro Marchini. costruttore romano legato al pei, Carlo Pistilli, da sedici anni segretario particolare di Flaminio Piccoli, Umberto Ortolani, consigliere d'amministrazione della Rizzoli, Ovidio Lefebvre, uno dei protagonisti dello scandalo Lockheed, Italo De Feo. già vicepresidente della Rai. Giuseppe Battista, ex capo della segreteria di Gaetano Stammati quando questi era ministro del Commercio con l'estro. Battista, 11 cui nome è inserito nell'elenco degli affiliati alla P2, è anche indiziato per la fuga dei documenti relativi all'affare Eni-Petromin, trovati in copia nell'ufficio di Gelli. Alla compilazione dell'elenco è giunta la Guardia di Finanza dopo attente valutazioni dei registri contabili sequestrati nella sede romana della Banca Privata Italiana, uno dei due istituti di credito di Sindona. Ne sono nate tre inchieste: due affidate alla magistratura ordinaria, la terza alla Commissione parlamentare incaricata di ricostruire le spericolate operazioni finanziarie di Sindona. Le due inchieste della magistratura sono condotte dai sostituti Paolo Summa e Fabrizio ninna Danesi. Il primo sta indagando sulla Banca Privata di Sindona, il secondo sull'Istituto Opere di religione, che fa capo a monsignor Marcinkus, anch'esso coinvolto, pare, in movimenti bancari illeciti. L'inchiesta affidata al Parlamento, invece, riprende oggi pomeriggio. La Commissione Sindona ha dato appuntamento per le 17 all'avvocato Rafaello Scarpitti, per anni consulente economico della de, e ad Armando Signorie, importante agente di cambio milanese, il quale in passato per conto di Scarpitti effettuò numerose operazioni finanziarie. I due verranno messi a confronto perché in contrasto su alcuni punti. Infatti, nel corso della sua audizione in Commissione, Scarpitti sostenne che quelle operazioni furono sempre e del tutto lecite. Per Signorio. invece. Sindona agiva in perdita: dava soldi alla de quando gli affari andavano bene e non gli veniva rimborsata dalla de nemmeno una lira quando le cose si mettevano male. Oggi, inoltre, la Commissione dovrà formalizzare la decisione, già presa in via ufficio¬ sa, di inviare al Parlamento il dossier «numero due» sulla P2 giunto la settimana scorsa da Milano. Si tratta dell'ormai famoso elenco con sottolineature in giallo, delle cinquecento fotocopie di ricevute di pagamento di quote e del libro-mastro in cui Oelli ha annotato i contributi in milioni elargiti fra il '75 e il '76. Intanto sulla opportunità di istituire una Commissione parlamentare autonoma sul caso P2 o se allargare invece i compiti della «Sindona», affidandole anche le indagini sulla loggia massonica di Oelli, i partiti hanno preso posizioni diverse. r<c.

Luoghi citati: Arezzo, Brescia, Milano, Patti, Roma