Sarà recuperata la nave carica d'oro

Sarà recuperata la nave carica d'oro L'incrociatore Edinburgh, affondato da un U-boot nel Mare di Barents Sarà recuperata la nave carica d'oro NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE LONDRA — Saranno impiegate le tecniche di scavo sottomarino generalmente usate nella ricerca del petrolio, per recuperare cinque tonnellate di lingotti d'oro (valore: 45 milioni di sterline, oltre cento miliardi di lire) dal relitto dell'incrociatore Edinburgh, affondato dagli U-boot nel Mare di Barents 39 anni fa. Le scafo si trova a circa 250 metri di profondità: il recupero non dovrebbe essere dunque un'impresa troppo difficile per sommozzatori abituati a lavorare a profondità molto maggiori in campane che utilizzano la tecnica della saturazione, o con le nuove apparecchiature controllate automaticamente dalla superficie o guidate da palombari protetti da scafandri con pressione '.nterna di una atmosfera. Questo sistema mantiene i palombari alla pressione della superficie ed elimina la costosa fase della decompressione. Ma il recupero è stato deciso anche per il timore che i lingotti fossero preda dei moderni -pirati» del mare e delle sue profondità. Il recupero dell'Edinburgh è stato affidato alla Jessop Marine Recoveries, che non ha confermato la notizia diffusa¬ si nei giorni scorsi secondo la quale riceverebbe venti milioni di sterline (circa 50 miliardi di lire) in caso di successo. Le spese ammonterebbero a circa due milioni di sterline (oltre 4 miliardi e mezzo di lire). L'Edinburgh giace piegato su un fianco; è stata appunto la Jessop Marine Recoveries a localizzarlo e a individuare in quale parte dello scafo si trovano i lingotti. L'incrociatore è duecento metri più vicino alla superficie del transatlantico Titanic; non è mai stato raggiunto perché considerato dal ministero cimitero di guerra. Per questo l'Associazione dei reduci di Edinburgo si è opposta al recupero della nave, sostenendo che si dissacrerebbe una tomba di guerra. Nel passato si tentò più volte di localizzare l'Edinburgh; nel 1964 i sovietici annunciarono il ritrovamento, in una cassa, dell'equipaggiamento di un suo marinaio. Lo scorso anno il ministero del Commercio inglese confermò che si erano aperte trattative con i russi per il recupero della nave; l'accordo è stato raggiunto il mese scorso. L'Edinburgh fu varato il giorno di San Patrizio del 1938. Dislocava diecimila tonnellate; i suoi motori di 80 mila eavalli assicuravano una velocità di 32 nodi e mezzo. Il suo primo giorno di prova in ms.re, nel marzo 1933, si scontrò con il vapore Rosetoood Quando fu affondato, era comandanto dal capitano Hugh Falkner. Nonostante i recenti successi, il recupero sottomarino resta molto pericoloso. Dai 1971 30 palombari hanno perduto la vita nel Mare del Nord. r> • Copyright <■ Times Newpapers* e per l'Italia «I i. Stampa» Zona in cui affondò ™9ta™'"« r«E0INBURGH» ►*

Persone citate: Hugh Falkner, Jessop

Luoghi citati: Italia, Londra