La milizia polacca vuole cambiare per avere la fiducia della società di Bernard Guetta
La milizia polacca vuole cambiare per avere la fiducia della società Istituito il Comitato fondatore del sindacato libero dei poliziotti La milizia polacca vuole cambiare per avere la fiducia della società NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Anche i poliziotti polacchi vogliono un sindacato indipendente e autogestito, secondo la formula consacrata a Danzica l'estate scorsa. Trenta delegati giunti da varie regioni del Paese si sono riuniti nella capitale per formare un «Comitato fondatore» con il compito di negoziare con il ministero dell'Interno il riconoscimento del movimento. I delegati, attenti a non venir meno all'assoluta discrezione imposta al corpo, hanno rifiutato di far pubbliche dichiarazioni. Ma i punti principali del programma sono noti. Oltre ai problemi squisitamente professionali, si parla soprattutto di ripristinare la fiducia fra la milizia e la società (con la quale 11 sindacato vuole allacciare «legami di collaborazione»), di difesa del socialismo e di rafforzamento del ruolo-guida del partito. « Vogliamo che l'uniforme di miliziano sia circondata dal rispetto' ha spiegato un sottufficiale che ha voluto mantenere l'anonimato a un quotidiano della sera di Varsavia. « Vogliamo — ha aggiunto — lavorare onestamente nel rispetto del diritto. Se qualcuno è indegno della nostra uniforme, saremo i primi a espellerlo dal corpo. Non vogliamo più essere manovrati da varie forze in nome degli interessi contingenti di certi alti responsabili che non conosciamo». E' ancora difficile dire quanto sia spontanea questa iniziativa, e ci si chiede anzi se non intenda frenare l'avanzata di ««Solidarietà» nei commissariati. Ma resta il fatto che da mesi c'è un profondò disagio nella milizia. Il risentimento della popolazione per i privilegi delle forze dell'ordine si era manifestato nell'agosto scorso nelle rivendicazioni degli scioperanti, i quali avevano chiesto che gli assegni familiari degli operai venissero portati al livello di quelli dei miliziani. | Poco amati in quanto braccio secolare di un potere contestato, neppure i miliziani sfuggono però allo sconvolgi- mento generale. Il programma presentato a Varsavia è prudente, ma non sono prudenti le rivendicazioni espresse localmente. In Alta Slesia, dove una prima riunione si è svolta il 20 maggio scorso, la base chiede le dimissioni di un ufficiale superiore accusato di aver coperto vari abusi. A Sulwalki. nel NordEst, il Comitato fondatore del sindacato esige che vengano pubblicati i nomi dei dirigenti politici e degli ufficiali che hanno deciso di usare la forza durante gli incidenti del '56, del '68, del '70 e del '76, e che vengano diffusi in tv i filmati sulle operazioni custoditi dal ministero dell'Interno. Nuova tensione anche per i fatti di Bydgoszcz, sui quali anche i miliziani di Sulwalki chiedono che venga fatta piena luce. La sezione regionale di «Solidarietà» ha deciso uno sciopero d'avvertimento il 10 giugno per protestare contro la lentezza dell'istruttoria: né il comandante della milizia, né il vice premier Stanislaw Mach, presente alle violenze, sono stati ancora interrogati; la pratica verrebbe presto archiviata. La Commissione nazionale si riunirà domani ? Bydgoszcz. E' stata inoltre data notizia di nuovi assalti a Przemysl a monumenti all'amicizia sovieto-polacca. Bernard Guetta Copyright I a' Monde e per l'Italia I » Stampa
Luoghi citati: Alta Slesia, Danzica, Italia, Sulwalki, Varsavia
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