ARRINGHE E TESTIMONIANE Al DUE PROCESSI DI TORINO di Claudio Cerasuolo

ARRINGHE E TESTIMONIANE Al DUE PROCESSI DI TORINO Affa Sff-Sfomam il «beitiesime » Br Il primo volantino fu distribuito nella fabbrica milanese - La difesa per gli imputati minori TORINO — Continuano le arringhe dei difensori di imputati minori al processo che si celebra alle Vallette contro i 73 appartenenti alla colonna torinese delle Br. La sedicesima udienza è cominciata ieri mattina in ritardo, dopo che il presidente Barbaro aveva minacciato di rinviare il processo e rivolgersi al consiglio dell'ordine degli avvocati per sostituire i difensori di fiducia, assenti dall'aula. Barbaro non tollererà più ulteriori ritardi e, in caso manchi il difensore di fiducia, procederà a una nomina d'ufficio. Erano presenti in aula una trentina di detenuti, compreso il gruppo dei 19 che ha firmato e letto i cinque comunicati Br. Non seguono il processo e approfittano delle udienze per avere colloqui con parenti che vengono in visita alle Vallette. Hanno parlato gli avvocati di Milano Luigi Mariani e Michele Pepe per Angelo Perotti e l'avvocato Pia Cirillo per i coniugi Mario Bondesan e Francesca Anelli. Tutti e tre gli imputati sono accusati di aver fatto parte della Brigata di fabbrica della Sit-Siemens, l'azienda che tenne a battesimo le Brigate rosse dieci anni fa. Il primo volantino fu infatti distribuito in quella fabbrica, il primo dirigente sequestrato e sottoposto a processo proletario fu Idalgo Macchiarini della Sit-Siemens. Un punto di riferimento importante, dunque, per l'organizzazione eversiva. Perotti, Bondesan e Anelli, sembrano le pedine meno importanti di quella Brigata di fabbrica. Per gli avvocati Pepe e Mariani, »Perotti fu coinvolto suo malgrado nell'organizzazione, di cui subiva il fascino ma non riuscì a convincere della sua militanza i capi, come Patrizio Peci, o Moretti o ancora Semeria». Quanto al progetto «Proteo», un piano di innovazioni tecnologiche che doveva trasformare la Sit-Siemens e sul quale Perotti doveva riferire alle Br, «grK interessava soltanto dal punto di vista del riflesso occupazionale», hanno detto i legali, chiedendo per l'imputato la derubricazione dell'accusa in semplice partecipazione a banda armata e una riduzione dei 3 anni e 3 mesi di carcere chiesti dal p.m. Miletto. Per l'avvocato Pia Cirillo, la posizione processuale di Bondesan e Anelli è ancora più sfumata: »Bondesan non era un gran tecnico, non era in grado di costruire né timers né apparecchiature che dessero affidamento. A suo carico c'è qualche incontro con Moretti e Semeria, quest'ultimo frequentatore del mercato rionale del pesce, a Milano, dove lo aveva conosciuto». L'accusa più grave, per i coniugi, è l'ospitalità di una settimana a Peci, il grande pentito, che aveva l'abitudine di spostarsi di continuo e di soggiornare presso i diversi complici. Per Bondesan l'avvocato Cirillo ha chiesto la semplice partecipazione e l'assoluzione per Francesca Anelli. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Milano, Torino