Giovanotto, le andare in Afri ci ha pensato

Giovanotto, le andare in Afri ci ha pensato Jiinger, scrittore tra i «c Giovanotto, le andare in Afri ci ha pensato In «Ludi africani» il romanziere tedesco ha raccontato come a 18 anni fuggì di casa ed entrò nella Legione straniera per «vincere la nausea del mondo» La sua avventura da Verdun a Sidi-Bel-Abbès Ernst Jùnger, considerato oggi uno del più grandi scrittori tedeschi viventi, è nato ad Heidelberg nel 1895. Come racconta In «Ludi africani» (Sugar, pagine 190, lire 2200. Traduzione di Ingrid Harbeck, riproposto In edizione economica da Longanesi nel 1974), Jiinger, figlio della buona borghesia gugllelmlna, fuggi dall'antica città universitaria nel 1913 per arruolarsi a Verdun nella Legione francese, destinato alla guarnigione di Sldl-Bel-Abbes. Rientrato in Germania nel 1914 andò volontario al fronte. Dal 1918 al 1926 studio scienze naturali e filosofia a Lipsia e a Berlino. Per le sue opinioni nazlonal-conservatrlcl fu apprezzato da Hitler, ma più tardi II suo avvicinamento al Partito Socialista Indipendente di Ernest Nieklsch lo pone In conflitto con I nazisti. Partecipò, dopo lo sbarco degli alleati In Normandia, al complotto di Klaus Von Stauffenberg contro Hitler. Nel dopoguerra ha fondato con Mircea Eliade la rivista «Antalos». Dal 1950 si è ritirato In una casa al margini della Foresta Nera. Tra le sue opera pubblicate In Italiano ricordiamo: «Tempeste d'acciaio», Edizioni del Borghese, 1966, «Sulle scogliere di marmo», Rusconi 1975, «Diario», Longanesi 1957, «Le api di vetro», Longanesi, 1961. In questi giorni la Rusconi ha pubblicato uno del suol romanzi più Importanti, «Eumeswlll». Dopo che l'oblazione fu scomparsa nello scolo fangoso, mi raddrizzai e il mio primo sguardo cadde su un poliziotto ben nutrito, che stava come un amabile guardiano tra i cuscinetti variopinti di astri e di dalie. Indossava un berrétto rosso con ricami d'oro e una cortei mantella nera gli ricadeva disinvolta dietro la spalla. Questo doveva certo essere un segnale evidente. Decidendo di portare a termine la vicenda a tutti i costi, mi avviai verso di lui senz'alcun Indugio. «Scusi signore!» Si volse amabilmente verso di me, incoraggiandomi a proseguire, sebbene io sentissi subito che mi stavo impappinando: 'Sono... vorrei... io vengo dalla scuola...» «Ah, molto bene. E certo desidera informarsi dov'è il collegio?» 'No, ma volevo pregarla d'indicarmi dove ci si possa arruolare nella Legione Straniera!' Mi ero sforzato di pronunciare questa frase con voce possibilmente indifferente, all'incirca come si chiederebbe un cerino; eppure provocò una reazione sbalorditiva. Incredulità, spavento e poi un bonario compianto si dipinsero sul volto del poliziotto, che per un pezzo mi fissò come pietrificato. Poi, all'improvviso, si guardò attorno con prudenza e prendendomi per la manica mi condusse in un angolo formato da due bancarelle contigue. .Ecoutez!» mi sussurrò con voce molto penetrante per poi proseguire dopo un breve intervallo: 'Ma non faccia una cosa del genere! E' roba per malviventi e vagabondi. Inoltre lei è molto, troppo giovane; laggiù nella sabbia rovente creperà come un cane. Salga subito sul treno e torni dai suoi genitori!» Questo genere d'ammonimento era proprio ciò che avevo temuto. Comunque lieto d'aver infine trovato un punto di contatto, mi accontentai d'interrompere ogni tanto cocciutamente gli scongiuri di quel singolare angelo custode con la frase: "No, no, voglio andare alla Legione Straniera!» '

Persone citate: Ernest Nieklsch, Hitler, Ingrid Harbeck, Klaus Von Stauffenberg, Longanesi, Mircea Eliade

Luoghi citati: Berlino, Germania, Heidelberg, Normandia, Sidi-bel-abbès, Verdun