Con primiera e settebello ci si può divertire il tressette è quasi arte di Giampaolo Dossena

Con primiera e settebello ci si può divertire il tressette è quasi arte Partite a carte Con primiera e settebello ci si può divertire il tressette è quasi arte MONDADORI annuncia l'imminente pubblicazione di un trattato sul gioco dello scopone, dovuto a Maurizio Corgnati. E' probabile che di questo libro si parlerà molto, anche perché avrà una brillante prefazione di Mario Soldati. Fermatevi un momento. Che effetto vi ha fatto questa notizia? Le possibilità sono tre. Primo. Può darsi che vi abbia preso in contropiede. Forse non ve l'ha detto la mamma, che i giochi sono una cosa importante. Forse non sapete che da secoli fior di cervelli si sono occupati seriamente di giochi. Forse non avete mai sentito nominare quel re che si chiamava Alfonso il Saggio. Andate a guardarvi un'enciclopedia. Fra Castiglia, Aragona, Navarra, Leon, Catalogna e Asturie di Alfonsi ce ne son stati tanti che anche gli storici fanno confusione. C'è stato Alfonso il Battagliero e Alfonso il Valoroso, il Liberale e il Benigno, il Magnanimo e il Magno, il Cattolico e il Monaco, «l'Imperatore, e il Giustiziere. Di Alfonso il Casto e di Alfonso il Nobile ce ne son stati due. Alfonso il Saggio, o il Dotto (1221-1284). fu il più importante. Poeta in proprio, grande organizzatore culturale, fece tradurre dall'arabo opere astronomiche, astrologiche, filosofiche; fece compilare opere storiche e legislative. Fece mettere insieme un «Libro de Juegos» diviso in quattro parti (scacchi, dadi, backgammon, varietà; le carte non c'erano ancora). Domeneddio, dice Alfonso il Saggio nell'introduzione, ha voluto che tutti gli uomini possano divertirsi con molti giochi: "Tutti coloro che amano giocare in privato, evitando la noia e la spiacevolezze del contatto con la folla. Tutti coloro che son caduti in balia d'altri: prigionieri schiavi e marinai (galeotti). Tutti coloro che cercano un piacevole passatempo, atto a recar conforto allontanando la noia. Per questa ragione io, Alfonso, ho ordinato che il presente libro venisse scritto». Secondo. Può darsi che l'esistenza di libri sui giochi vi sia nota. Forse, per lo scopone, vi verrà in mente il libro di Chitarrella, in latino macaronico, e la traduzione napoletana che ne fece il Chiaruzzi: -Scopo sic dicitur quia magna scopa...», «Lo scopone è chiammato accossì pecche è 'na scopa ngrannuta Terzo. Può darsi che la vostra cultura arrivi più in là, e che possediate i due libri recenti e importantissimi della collana «I Giochi» dell'editore Mursia. Lo scopone sdentifico di Giovanni Saracino (1963. V ed. 1976, L. 7500), per la prima volta alla regola dello spariglio ha aggiunto le regole «dell'eco» e «del conto discendente delle pariglie». / segreti dello scopone scientifico di Angelo Cicuti e Agostino Guardamagna (1976, nuova edizione ampliata 1978 col titolo semplificato / segreti dello scopone, L. 6000) per la prima volta enuncia matematicamente la regola «del quarantotto»: una scoperta sensazionale. Entrambi i volumi hanno in appendice le regole di Chitarrella. Il Cicuti-Guardamagna ha in appendice anche il regolamento della Federazione Internazionale Italia-Svizzera Gioco Scopa, dell'Associazione Napoletana Scopone e dell'Associazione Nazionale Accademia Cartof ila, più l'Albo d'Oro del campionato italiano. Con lo scopone, direi, resta poco da dire. Ma il mondo dei giochi di carte è sterminato, e il re Alfonso il Saggio si rivolta nella tomba per non aver fatto in tempo ad esplorarlo. Solo per cominciare, accanto allo scopone, più in alto dello scopone, sta il tressette. Lo stesso editore Mursia, per la collana «I Giochi» farà uscire alla fine di quest'anno II libro del tressette e giochi affini di Vitantonio Luzzuppone. Per ora, sul nostro merca¬ to librario, eravamo ancora all'Elevi, // tressette e terziglio: un manuale Hoepli del 1931. ristampato dalla Cisalpino-Goliardica nel 1976 (L. 3300). L'importanza del libro dello Luzzuppone sarà grande. Alcuni tra i «giochi affini» verranno descritti per la prima volta. E. diciamolo chiaro, il tressette è mille volte meglio dello scopone. Sui gusti non si discute, ma appunto, il gusto dello scopone, che gusto è? E' un gusto monocorde e serioso. Lo scopone diventa intollerabile quando lo giocano in chiave nazional-popolare gli intellettuali di sinistra. Le varianti dello scopone sono irrisorie: dal tressette al contrario derivano tanti giochi, ciascuno dei quali basterebbe a far la gloria di una civiltà. Ancora. Lo scopone langue fuor dai confini degli italòfoni mentre il tressette è merce d'esportazione privilegiata perché un gioco cosi non ce l'ha nessuno, non assomiglia a nessun altro, e scatena entusiasmi inestinguibili quando lo si insegna a uno straniero. Non dedicano allo scopone neanche mezza riga repertori internazionali come quello di David Parlett o del Diagram Group che invece riservano ampie, appassionate trattazioni a quel gioco affine al tressette chiamato da noi terziglio, più noto all'estero sotto il vecchio nome di «calabresella». Che poi il libro del Diagram Group (1976) sia un pasticcio, mentre il libro del Parlett (1977) è un capolavoro, non c'entra. E' anche questione di psicologia. Un giocatore di scopone non dirà mai che il tressette è noioso. Un giocatore di tressette non dirà mai che lo scopone è divertente. Adesso, mentre alcuni lettori si alzano, buttano via il giornale e si accingono a scriverci lettere d'insulti, facciamo una parentesi di metodo. Nei giochi ci sono le regole per giocare e le regole per vincere. Nello scopone, per esempio, che con un sette si possano prendere un quattro e un tre è una regola per giocare. Spariglio, eco. quarantotto sono regole per vincere. Descrizioni sommarie dello scopone e del tresset¬ te si trovano in libri sui •giochi in generale» e sui ■ giochi di carte in generale». Di un libretto sui «giochi di carte in generale, abbiamo già parlato anche noi. il 28 marzo. Ce ne sono ben altri. Mondadori ne ha uno del Garofoli (1973). De Vecchi ne ha uno del Caro•bene (1977). Mursia ne ha uno del Fulgi Zaini (1934. 1977 XI edizione). I libri sui • giochi in generale, e i libri sui «giochi di carte in generale» in linea di massima danno solo le regole per giocare. I libri specializzati, dedicati a giochi singoli, danno le regole per vincere. Le migliaia di libri che si son scritti e che si scrivono sul bridge propongono sempre nuove regole per vincere. Il bridge e gli scacchi sono gli unici giochi internazionali, e si differenziano da tutti gli altri giochi per il fatto di aver alle spalle bibliografie sterminate. Scopone e tressette, per ridimensionare il nostro discorso, sono tutto sommato giochi nazionali o regionali, e hanno alle spalle bibliografie relativamente modeste. Per chiudere, scopone e tressette si giocano con mazzi regionali italiani di 40 carte. Come quelle dell'illustrazione, che vi ha proposto al primo colpo d'occhio un quiz. Che carte sono? E' un mazzo di 40 carte regionali italiane, stampato nel 1968 a Crema da «L'Italiana A.C. Carte» di Alpiani O. e Cavallini E. La dicitura sulla scatola dice: -Carte Duplex; venete piacentine». Non risulta che questo mazzo di carte sia mai stato pubblicato in nessuno degli ormai numerosissimi libri sulle carte da gioco, per storici e collezionisti, né sembra che se ne sia occupato il bollettino della «Playing Card Society» di Londra. Sono chiaramente una specie di lapide di Rosetta, un prodotto rozzamente bilingue che non a caso è stato ideato in una zona di confine. Crema rientra amministrativamente nella provincia di Cremona, dove sono diffuse le piacentine; ma storicamente (e ancora per il dialetto) è legata alla terraferma di San Marco dove sono diffuse quelle varianti di carte venete che vanno sotto i nomi di trevigiane, trentine, triestine, bresciane e bergamasche. Ma questo è un discorso complesso, su cui l'.orneremo. Se avete notizie curiose sui confini delle carte da gioco regionali (e se volete entrare nella rissa sui meriti dello scopone e del tressette) scrivete a Tuttolibri, Redazione Giochi, via Marenco 32. Torino. Giampaolo Dossena

Luoghi citati: Alpiani O., Aragona, Castiglia, Catalogna, Crema, Cremona, Londra, Monaco, Torino