Le accuse più pesanti: 4 omicidi e l'assalto alla scuola aziendale

Le accuse più pesanti: 4 omicidi e l'assalto alla scuola aziendale Il processo a Prima linea verrà subito rinviato Le accuse più pesanti: 4 omicidi e l'assalto alla scuola aziendale Alcuni dei 96 imputati devono rispondere di aver assassinato il dirigente Fiat Ghiglieno, lo studente Iurilli, il barista Civitate e il vigile Mana Comincia oggi (ma per essere subito rinviato) il processo contro 79 giovani accusati di «organizzazione e partecipazione a banda armata denominata Prima Linea». Lo «slittamento» dovrebbe consentire ai giudici di aggiungere nello stesso capo di imputazione il nome di altri 17 presunti «piellini» (fracui Roberto Sandalo. Fabrizio Giai. Susanna Ronconi. Natalino Rampazzo. Massimo Prandi. Isacco Fusari) che sono stati rinviati a giudizio alla fine di istruttorie diverse ma che. obiettivamente, rispondono di reati analoghi. Il processo dovrebbe riprendere verso il venti di maggio, il tempo per assicurare le formalità di legge, con 96 giovani nella gabbia degli imputati. Ci saranno prima raffiche di eccezioni procedurali poi. dopo alcune udienze, il dibattimento entrerà nel vivo. Eviteranno il giudizio per «banda armata» i sette torinesi arrestati nel luglio dell'anno scorso a Parigi (Vito Biancorosso. Rosalba Bosco, Pasquale Bottiglieri. Stefano Moschetti. Graziano Esposito. Pietro Crescente, Peter Freeman) per i quali i magistrati francesi hanno concesso l'estradizione solo per reati specifici e non per l'accusa più ampia di terrorismo. Nell'aula del tribunale non ci sarà nemmeno Marco Donat-Cattin. uno dei capi dell'organizzazione armata, arrestato, anche lui. a Parigi ma nei confronti del quale gli interrogatori istruttori non sono stati ancora conclusi. Alla sbarra c'è. comunque, lo stato maggiore di Prima Linea, una organizzazione terroristica che. secondo gli inquirenti, contava, all'inizio del 1978. 600 militanti e disponeva di un bilancio di 1300 milioni di lire recuperati con furti e rapine. I clandestini avevano il rimborso delle spese e uno stipendio mensile che all'inizio era di 250 mila lire ma che poi sali a 350 mila. Un pentito ha dichiarato al giudice che «tenere in piedi una struttura come "pielle" richiedeva un sacco di soldi». «Una volta — ha aggiunto — Maurice Bignami mi fece un conto sul suo taccuino e accertammo che in sei-sette mesi avevamo speso 850 milioni». La vita di Prima Linea è segnata da una impressionante «escalation, di delitti. L'organizzazione si è fatta viva a Torino con un assalto in un ufficio della Fiat: poi con gli omicidi dello studente Iurilli. del barista Civitate. del dirigente Ghiglieno. del vigile urbano Mana massacrato durante la rapina a. Druento: l'assalto alla scuola di specializzazione aziendale di via Ventimiglia che fini con l'azzoppamento «collettivo» di cinque insegnanti e di cinque studenti. Dalle pagine del rinvio a giudizio esce l'immagine di un gruppo di giovani ispirati da una filosofia allucinante in cui si confonde superficialità e ferocia. «Andammo ad ammazzare il Civitate — raccontano i "pentiti ' — non ci siamo preoccupati di sapere il suo nome di battesimo». E se a qualcuno veniva in mente di dire che forse lo spargimento di sangue era eccessivo per i modesti risultati politici che portava i «capi» rispondevano con risolutezza che «prima era necessario ammazzare e soltanto dopo domandarsi se era giusto».

Luoghi citati: Druento, Parigi, Torino