Gli opposti terrorismi che lacerano l'Ulster di Ferdinando Vegas

Gli opposti terrorismi che lacerano l'Ulster Dura da 3 secoli la tragedia irlandese Gli opposti terrorismi che lacerano l'Ulster La tragedia personale di Bobby Sands richiama ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla tragedia collettiva dell'Irlanda del Nord; ma la prima constatazione è che non sarà un sacrificio personale a modificare i termini di un problema che sinora ha sfidato ogni tentativo di soluizione ragionevole. Certa;mente. lo scatenamento del•le passioni e gli opposti terrorismi rendono ancora più arduo il compito: la vera, insormontabile difficoltà risiede però nella situazione oggettiva, quale è maturata nel corso di decenni, per non dire secoli, in un groviglio di contrasti religiosi, economici, sociali e quindi, in complesso, politici. E' una di quelle situazioni nelle quali tutte e due le parti hanno le loro valide ragioni, come si vede subito se andiamo alla radice del problema. Il conflitto oppone la minoranza cattolica, circa un terzo degli abitanti sul totale di un milione e mezzo, alla maggioranza protestante: hanno ragione i cattolici a denunciare le condizioni di inferiorità sotto tutti gli aspetti in cui sono stati tenuti dai protestanti: ma questi non hanno del tutto torto, almeno in linea di principio, a rifiutare un processo che dovrebbe portare alla riunificazione dell'Irlanda, dove essi diverrebbero minoranza. I cattolici sentono i protestanti come degli intrusi, usurpatori; ed è storicamente vero, perché l'Irlanda venne sottomessa con la forza dagli inglesi: ai tempi di Cromwell fu trattata come territorio di conquista, da dividere fra i soldati e i creditori del regime. Basti solo pensare che i cattolici nel 1641 possedevano il 59% delle terre, mentre nel 1703 erano ridotti ad appena il 14%. Per quanto riguarda, in particolare. l'Ulster (quella regione nord-orientale che adesso costituisce l'Irlanda del Nord), qui i nuovi padroni delle terre, sin dall'inizio del '600. portarono con loro, a differenza che nel resto dell'isola, affittuari e contadini inglesi e più ancora scozzesi, anch'essi protestanti: al contempo, si verificava un esodo di cattolici verso il continente europeo. Si spiega cosi la peculiare situazione sviluppatasi nel corso dei secoli successivi nell'Ulster, con la preponderanza dei protestanti. Da questa situazione deriva, dopo secoli di tormentata storia irlandese, conclusasi nel 1921 col successo della lotta di liberazione, la divisione dell'Irlanda in due entità: quella che è oggi la Repubblica d'Irlanda e quella che rimane tuttora parte del Regno Unito di Gran Bretagna: l'Irlanda del Nord. Considerata dai cattolici di tutta l'Irlanda come un sopruso, la divisione venne invece richiesta e ottenuta dagli Unionisti (con la Gran Bretagna) come unica garanzia per il mantenimento della propria specifica identità e delle proprie tradizionali posizioni. Quanto queste posizioni consistessero in un insieme di schiaccianti privilegi, lo si è ben visto nel mezzo secolo successivo alla divisione, durante il quale gli Unionisti si sono veramente comportati da padroni irresponsabili, abusando del potere che detenevano nel regime di autonomia locale. Alla lunga non poteva non manifestarsi una reazione cattolica, che infatti cominciò nel 1968 con una campagna per i diritti civili, ma che ben presto degenerò in atti di terrorismo, attentati e altre imprese del genere, ad opera dell'Ira (esercito repubblicano irlandese) e soprattutto della sua ala estremista, i cosiddetti «provisionals». Inevitabilmente, i protestanti hanno risposto con un loro terrorismo e così, da oltre dieci anni. l'Irlanda del Nord vive di fatto una sanguinosa guerra civile, che Londra non è riuscita a domare con la forza (le truppe inglesi inviate sul posto), né a risolvere con la diplomazia. La situazione sembra dunque arrivata ad un punto morto. La violenza non può avere alcuno sbocco, già per il fatto che. da parte cattolica, è esercitata da un'esigua minoranza senza alcun appoggio di massa. Può solo produrre vittime, ormai quasi 2100. danni materiali ingenti, esasperazione ed estraniazione crescenti tra le due comunità; cioè proprio quello che vogliono gli estremisti per rendere impossibile ogni soluzione concordata. E infatti i tentativi di autogoverno locale su base interconfessionale sono tutti miseramente falliti: né sorte migliore hanno avuto intese tra Londra e Dublino per concordare una via d'uscita. Eppure, prima o poi. sia pur doiio altre tragiche prove, una via dovrà essere trovata, dato che cattolici e protestanti continueranno a vivere sullo stesso territorio e perciò dovranno in qualche modo adattarsi a convivere. Ferdinando Vegas

Persone citate: Bobby Sands, Certa, Cromwell