Reagan «sgrida» Wall Street

Reagan «sgrida» Wall Street La Borsa Usa accusata di passività e opportunismo Reagan «sgrida» Wall Street DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Il presidente Reagan ha aspramente criticato Wall Street per la sua «ristrettezza di vedute» e «instabilità». Nel corso di una riunione alla Casa Bianca con funzionari statali, ha asserito di non aver mai trovato la Borsa «una fonte di buoni consigli economici». Il presidente —detto per inciso — ha voluto come ministro del Tesoro un ex agente di Wall Street, il capo della Merryll Linch, Regali (pronunciato Rigan). In uno sfogo insolito per un uomo costantemente ottimista, Reagan ha accusato la Borsa di aver «i paraocchi». «Se ne sta seduta a guardare che cosa po¬ trebbe fare salire o scendere i tassi d'interesse bancari e il mercato azionario» ha detto. «Vede il nostro programma economico solo come uno strumento delle sue operazioni». Reagan ha aggiunto che Wall Street dovrebbe esprimere un giudizio sull'intero programma, e comportarsi di conseguenza. L'attrito tra il Capo dello Stato e la Borsa è dovuto ai saliscendi dell'indice Down Jones dei titoli industriali. L'indice, pur mantenendosi molto alto, intorno ai 1000 punti, è cronicamente instabile. Ciò è dovuto soprattutto al timore della Borsa che le riduzioni fiscali proposte dal presidente — il 30 per cento in 3 anni — abbiano un effetto inflazionistico. In tali condizioni una brusca caduta è possibile da un momento all'altro.

Persone citate: Jones, Linch, Reagan

Luoghi citati: New York