Organizzata dal padre l'evasione di fluido, il «mostro del Circeo»? di Bruno Ghibaudi

Organizzata dal padre l'evasione di fluido, il «mostro del Circeo»? Lungo interrogatorio dell'uomo nel carcere di Siena Organizzata dal padre l'evasione di fluido, il «mostro del Circeo»? Il colloquio che il funzionario di banca ha avuto con il magistrato è coperto dal segreto - Le prove contro di lui sarebbero schiaccianti - Quanti complici nella fuga? ROMA — Raffaele Guido, il direttore generale del Servizio Estero della Banca Nazionale del Lavoro di via Veneto arrestato, l'altro ieri, sotto l'accusa di aver favorito, nel gennaio scorso, la fuga del figlio Gianni dal carcere di San Gimignano corrompendo un brigadiere delle guardie carcerarie, è stato interrogato dal giudice istruttore nel carcere di Siena. Il magistrato gli ha contestato i due reati. Per il momento il risultato dell'interrogatorio è ancora coperto dal segreto istruttorio. Secondo alcune indiscrezioni attendibili sembra tuttavia che le prove d'accusa raccolte a suo carico siano schiaccianti. Non si esclude inoltre che il magistrato possa prendere provvedimenti anche nei confronti di altre persone implicate nella clamorosa evasione. Raffaele Guido è il padre di Gianni Guido, il giovane parìolino che con Gianni Ghira e Angelo Izzo ha massacrato, a San Felice Circeo, Rosaria Lopez e orrendamente torturato Donatella Colasanti. Dopo essere stato condannato in primo grado all'ergastolo e in secondo grado a trent'anni (perché si era pentito, hanno detto il 27 ottobre 1980 i giudici della Corte d'assise d'Appello di Roma), Gianni Guido era stato trasferito nel carcere dì San Gimignano, considerato di massima sicurezza. La precauzione non era superflua, dal momento che il 3 marzo 1977 aveva già tentato di evadere con Izzo dal carcere di Latina. Ma nella nuova Casa di pena, Guido è rimsto poco: la sera del 25 gennaio scorso è riuscito ad evadere con una facilità tanto smaccata da suscitare subito molte perplessità. Urlando «il terremoto! C'è il terremoto!» aveva tramortito con un portacenere Francesco De Lucia, l'agente di custodia addetto alla portineria e gli aveva strappato le chiavi. Con esse aveva aperto la prima porta, e dopo aver percorso un tratto di corridoio interno lungo una decina di metri, era riuscito ad aprire il portone d'ingresso del carcere e a dileguarsi. La fuga è avvenne alle sette di sera. Posti di blocco erano stati immediatamente istituiti intorno a San Gimignano e su tutta la rete stradale circostante, ma senza esito. Fin da allora si era sospettato che Guido avesse dei complici fuori dalle mura e che la fuga fosse quindi stata organizzata anche con la complicità di persone all'interno del Carcere. Il precedente tentativo di fuga dal carcere di Latina avrebbe dovuto consigliare una maggior sorveglianza in torno a Gianni Guido. Le due inchieste (amministrativa e giudiziaria) subito avviate da un ispettore del ministero di Grazia e Giustizia e dal dott. Perrucci, sostituto procuratore di Siena, avevano invece messo allo scoperto una situazione incredibile: Guido veniva addirittura considerato un detenuto modello e gli erano state assegnate mansioni di pulizia in un posto che non avrebe mai dovuto occupare: la portineria. Inoltre era stato quasi subito preso in grande simpatia dall'appuntato Mario Guazzini, uomo di fiducia del direttore e addetto allo spaccio interno. Guido poteva cosi raggiungere tutte le sere l'atrio del carcere e verificare le possibilità di fuga, studiando i turni di guardia Pochi giorni dopo la fuga, l'inchiesta amministrativa si concludeva con la sospensione di Luigi Morsello, direttore del carcere di San Gimignano, e con il suo trasferimento presso la casa di pena di Lionate Pozzolo. L'inchiesta della magistratura portava invece all'incriminazione e all'arresto dell'appuntato Mario Guazzini. Inizialmente, il reato a lui contestato era quello di concussione; adesso è quello di corruzione e di procurata evasione. L'agente Trombetta, che al momento dell'evasione si trovava nella garitta sul muro di cinta, è stato sospeso. Bruno Ghibaudi Rosaria Lopez Gianni Guido Donatella Colasanti