In prova a Milano taxi Alfa Romeo con motore a sistema «modulare»

In prova a Milano taxi Alfa Romeo con motore a sistema «modulare» Soluzioni avanzate per risparmiare carburante ; . I In prova a Milano taxi Alfa Romeo con motore a sistema «modulare» Quando è richiesta poca potenza, una centralina elettronica di controllo provvede automaticamente ad annullare il funzionamento di due cilindri - Consumi ridotti fino al 20% Nel traffico milanese circolano adesso dieci taxi «Alfetta 2000» con un motore che consuma il 20 per cento in meno di un propulsore a carburatore di pari cilindrata. Il motore del risparmio è del tipo «modulare», denominato cosi perché può mettere in funzione soltanto i cilindri necessari ad erogare la potenza di cui la vettura ha bisogno nella varie condizioni d'impiego. Alla Cooperativa Taxisti Milanesi le vetture sono state fornite gratuitamente dall'Alfa Romeo, che attraverso queste prove reali nel traffico cittadino vuole verificare ulteriormente i dati già forniti dal laboratorio e dalla pista di collaudo. Ogni taxi dovrà percorrere 15 mila chilometri. A bordo, una specie di «scatola nera» provvede a registrare i consumi e le variazioni di velocità delle varie fasi. Rifornimenti, manutenzione e assistenza sono totalmente a carico dell'Alfa. L'esperimento verrà a costare più di 200 milioni di lire. Ma il gioco vale sicuramente la candela. Il motore modulare rappresenta infatti un indirizzo di ricerca molto promettente per l'industria automobilistica, in quanto consente di risparmiare carburante riducendo gli sprechi di potenza e migliorando nello stesso tempo il rendimento generale. Nelle attuali condizioni di traffico, specialmente nei grandi centri urbani, il motore eroga un numero di cavalli molto inferiore alla potenza massima, con un rendimento totale piuttosto basso: il consumo specifico di carburante è infatti più elevato e la combustione diventa più difficoltosa. Il motore modulare riesce invece ad ottimizzare l'erogazione della potenza variando il numero dei cicli attivi nell'unità di tempo. La modularità può essere raggiunta in tre modi diversi: 1) parzializzando il combustibile, e cioè interrompendo per uno o più cicli la portata di combustibile ad uno o più cilindri; 2) parzializzando la carica aria-combustibile, e cioè interrompendo — mediante chiusura delle valvole di aspirazione e di scarico — l'afflusso della miscela aria-combustibile al cilindro; 3) parzializzando la cilindrata, e cioè dividendo il blocco motore in due semiblocchi distinti, da utilizzare singolarmente o contemporaneamente, secondo le necessità. Rendimento e risparmio del combustibile aumentano in ordine crescente secondo l'ordine delle soluzioni appena proposto, ma con lo stesso ordine aumenta anche la complessità costruttiva. Il motore dei taxi milanesi sperimenta la prima soluzione, che pur presentando un rendimento (quindi un risparmio di carburante) inferiore a quello delle altre due. non comporta però alcuna variazione sostanziale alla meccanica esistente. Il motore modulare dell'Alfa può funzionare con due soli cilindri attivi nei momenti in cui la potenza richiesta è ridotta, per poi passare automaticamente a 4 cilindri quando è necessaria una potenza superiore. L'avviamen¬ to a freddo e la prima regimazione termica avvengono a 4 cilindri. A scegliere fra i due tipi di funzionamento è una centralina elettronica di controllo con microprocessore, che elabora i dati forniti da una serie di sensori inseriti nei punti nevralgici del motore e che registrano le condizioni di carico attraverso i valori dell'angolo della farfalla, della fasatura, del numero di giri del motore e della temperatura dell'aria, dell'acqua e dell'olio. In funzione della potenza necessaria, il microprocessore può cosi far iniettare il combustibile in due soli cilindri o in tutti e quattro. Guido Ghibaudi

Persone citate: Ghibaudi

Luoghi citati: Milano