A Bonn gli acquarelli di Hitler? di Ennio Caretto

A Bonn gli acquarelli di Hitler? GLI STATI UNITI RISCHIANO UNA POLEMICA MONDIALE A Bonn gli acquarelli di Hitler? Il Dipartimento di Stato è pronto a spedirli in Germania con seimila opere ispirate al nazismo - Un bottino di guerra che si sarebbe dovuto bruciare - Cauto il cancelliere Schmidt DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il Dipartimento di Stato è pronto a restituire alla Germania occidentale quattro acquarelli dipinti da Hitler e oltre seimila quadri, disegni e stampe glorificanti il nazismo. Queste opere rappresentano parte del bottino di guerra delle potenze alleate: Stati Uniti. Unione Sovietica. Inghilterra e Francia. In base a un accordo del '45, Washington avrebbe dovuto distruggerle: le ha invece conservate nel Museo di storia dell'arte militare. La scorsa settimana, in occasione della visita a Washington del cancelliere tedesco Schmidt. il Dipartimento di Stato ha consigliato la restituzione delle migliaia di lavori «in segno di amicizia-. Una mossa del genere scatenerebbe sicuramente aspre polemiche sia negli Stati Uniti, sia in Europa. Alcuni quadri sono infatti dedicati alle insegne del Reich. come la svastica, e ai suoi leaders, da Hitler alle SS. Altri raffigurano le grandi vittorie naziste contro gli alleati, con francesi in fuga davanti ai Panzer e villaggi ucraini che bruciano tra le bandiere tedesche. Nel 45, gli alleati si erano impegnati a prevenire -qualsiasi propaganda-. Nel '46. dichiararono illegale -l'installazione di qualsiasi monumento, quadro, emblema che conservi e tramandi la tradizione militare germanica». Sinora, gli Stati Uniti hanno restituito alla Germania solo dieci quadri, per iniziativa di un parlamentare. Whitehurst. Questi ha però presentato un progetto legge per l'invio a Bonn -di altre opere d'arte-. Whitehurst ha compilato un catalogo di mille lavori che. dice, non hanno contenuto ideologico. Ha sottolineato che buona parte di essi sono in bella mostra in parecchie basi militari negli Stati Uniti, a cui vengono periodicamente prestati. -Quando restituimmo Okinawa al Giappone-, ha asserito, -restituimmo anche i ricordi di guerra nipponici. Sarebbe un atto di vandalismo distruggere queste opere-. Schmidt ha mantenuto un atteggiamento cauto sull'intera vicenda. Ha fatto notare che il suo governo non ammette rescrudescenze naziste, e che non esiste un interesse nazionale tedesco al recupero dei quadri, dei disegni e delle stampe. Ha tuttavia aggiunto che a Bonn giungono frequenti richieste di privati, desiderosi di tornare in possesso dei pezzi mancanti delle loro collezioni. Schmidt ha indicato che una speciale commissione potrebbe discutere caso per caso il da farsi. A suo parere, la vicenda va confinata agli aspetti legali, e non bisogna permettere che venga investita di significato politico. I quattro acquarelli di Hitler sono tutti paesaggi, uno agreste in Belgio, due urbani di Vienna, e uno di Monaco. Furono dipinti durante la prima guerra mondiale o subito dopo. Il curatore del Museo della storia dell'arte militare, Marylou Gjernes. non ha saputo indicarne la provenienza. Ha precisato che alcuni dei lavori più pregiati -e politicamente neutrali- sono appesi ai muri del Congresso, ma i parlamentari lo ignorano, eccetto naturalmente Whitehurst. Il Washington Post, che ha portato all'attenzione del pubblico il problema, descrive i dipinti come -accettabili per un certo numero-. Allude a scene pastorali, ritratti di soldati, che potrebbero appartenere a qualsiasi conflitto. Ennio Caretto