Già tremila tonnellate di rifiuti dilagano per le strade e le piazze

Già tremila tonnellate di rifiuti dilagano per le strade e le piazze Terzo giorno di sciopero dei dipendenti Amrr (continua anche oggi) Già tremila tonnellate di rifiuti dilagano per le strade e le piazze Cadono nel vuoto gli inviti dell'Azienda a usare sacchi resistenti e a sigillarli bene - Spettacoli desolanti soprattutto nelle zone dei mercati -1 motivi sindacali Come enormi ripugnanti insetti da film dell'orrore, centinaia di sacchi neri ricolmi di immondizia lambiscono i cassoni metallici impotenti a contenerli; punteggiano i cortili e sottoscala; macchiano il verde dei viali. Lo sciopero dei dipendenti della Amrr dura ormai da tre giorni (con ogni probabilità, proseguirà anche oggi) e la città incomincia a offrire sgradevoli spettacoli di cumuli di spazzatura. In molti casi i cittadini hanno seguito i consigli della direzione dell'Amrr e sigillato i rifiuti negli appositi sacchi, appoggiandoli poi ai contenitori. L'immagine non è confortante (ma almeno la spazzatura non si disperde) e gli odori rimangono soffocati. Purtroppo, in centinaia di casi, massaie frettolose hanno riempito microscopici sacchetti di carta con verdure marce, bottiglie, pane, residui di caffè, ne hanno fatto un bel mucchio e lo hanno lasciato ai piedi dei containers nella speranza che 11 rimanesse in equilibrio, immune dalle raffiche di vento, dalla pioggia battente, dai cani e dai gatti randagi. Il risultato è disastroso: i sacchetti hanno retto mezz'ora, poi un multicolore e maleodorante manto di immondizia ha preso a scorrere per i marciapiedi, si è attestato sui tombini, ha impastato le strade. L'oscar del sudiciume ancora una volta è da assegnare ai mercati rionali. Montagne di verdure, cassette, sacchetti di plastica giacciono a terra; un campo di battaglia puzzolente e marcescente (valga per tutti, piazza Foroni). Gli ambulanti dovrebbero lasciare i mercati in condizioni meno spaventose, ma purtroppo non è cosi. E il vento freddo di ieri pomeriggio si è portato a spasso per i quartieri bucce e sacchi, adagiandoli sulle siepi, depositandoli sui balconi dei piani bassi, schiacciandoli sulle panchine dei giardini. Torino produce ogni giorno dalle 800 alle mille tonnellate di immondizia, una quantità che, anche in giorni normali, non trova posto negli oltre 12 mila containers metallici. Ormai, a tre giorni dall'inizio dello sciopero, la spazzatura giacente è una montagna di circa 3 mila tonnellate sparsa per la città. Alla direzione deU'Amrr non nascondono una nervosa preoccupazione; stanno già pensando di trovare una soluzione temporanea almeno per ripulire mercati e ospedali. E rinnovano le esortazioni ai cittadini: non abbandonare i rifiuti in precari sacchetti, ma riporli in quelli regolamentari La situazione potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni; un nuovo incontro a livello nazionale tra le controparti per discutere la vertenza dei dipendenti delle municipalizzate, infatti, ci sarà soltanto martedì prossimo. Una settimana ancora di spazzatura vagante che allora potrebbe aggirarsi sulle 8 mila tonnellate. Anche il sindacato non nasconde che la situazione è •estremamente grave». Ieri nel corso di una riunione del consiglio di fabbrica che si è tenuta in azienda, Martire (Cgil) ha sottolineato che «si sta tentando di mettere insieme i cocci di una vertenza che si trascina da mesi». Ha aggiunto: «Lo sciopero è solo a Torino, ma coinvolge i Comuni della prima cintura e i privati che non possono usufruire della discarica». I lavoratori vogliono definire la seconda parte del contratto nazionale che riguarda: classificazione, concorsi. riparametrazione, professionalità e recupero salariale. A meno che la controparte non modifichi le sue offerte, il sindacato è deciso a proseguire •qui a Torino — ha concluso Martire — dove Cgil - Cisl UH hanno stabilito compatte, a differenza di quanto è accaduto in altre città, l'azione di lotta». La Cisal (sindacato autonomo) si astiene, com'è noto dall'agitazione «perché — dice Bellini — t lavoratori non sanno neppure su che basi si discuta a Roma». La Cisal sollecita un intervento delle autorità affinché •siano almeno garantiti i servizi essenziali». I gruppi psi e pei del Comu¬ ne hanno preso posizione ieri sulla vertenza dei dipendenti Amrr. Affermano di «non voler interferire nelle iniziative di lotta dei lavoratori», ma rilevano che »lo sciopero a oltranza, deciso somo per Torino, appare quanto meno singolare soprattutto consideranso che sono già fissate per il 2 giugno le trattative nazionali del settore». Il comunicato prosegue: «Stupisce, infine, che dopo un appassionato dibattito, che ha attraversato tutte le categorie del pubblico impiego, non si sia in grado, come sarebbe doveroso, di garantire alcuni servizi primari di interesse pubblico.

Luoghi citati: Roma, Torino