Prigionieri politici e ministri suicidi scuotono la Polonia

Prigionieri politici e ministri suicidi scuotono la Polonia Prigionieri politici e ministri suicidi scuotono la Polonia VARSAVIA — Di nuovo tensione in Polonia, dopo ilsuicidio di due ex ministri e il comunicato del consiglio dei ministri nel quale si condannano gli «attacchi- a militari sovietici di stanza nel Paese da parte della popolazione. Il suicidio dell'ex ministro del Commercio Estero e dell'Economia marittima Jerzy Olszewski e quello dell'ex ministro dell'Edilizia, Edward Barszoz, è avvenuto lo stesso giorno in cui due ex primi ministri, Piotr Iaroszewicz ed Edward Babiuch, hanno fatto un'ampia autocritica di fronte alla commissione speciale del comitato centrale guidata da Tadeusz Grabski, membro dell'ufficio politico e della segreteria del comitato del poup e uno dei leader dell'ala ortodossa del partito. n Paese ha continui sussulti d'inquietudine: lunedi sono scesi in strada in 11 città della Polonia, oltre a Varsavia, circa 70 mila studenti per chiedere la liberazione dei prigionieri detenuti per reati d'opinione. Anche se un accordo è stato raggiunto tra una delegazione dell'associazione indipendente degli studenti e una delegazione della commissione parlamentare incaricata dell'attuazione degli accordi di Danzica, a Sosnowiec continua da una settimana lo sciopero della fame di cinque operai che chiedono la liberazione dei sette prigionieri politici. Lunedi notte il monumento eretto a Przemysl alla memoria dei soldati sovietici è stato imbrattato con vernice bianca. «L'episodio —ha riferito la radio — ha suscitato lo sdegno di tutta la popolazione». Il gesto è stato condannato anche dai locali dirigenti di «Solidarietà» (il sindacato indipendente) che hanno chiesto l'apertura di un'indagine.

Persone citate: Edward Babiuch, Edward Barszoz, Jerzy Olszewski, Piotr Iaroszewicz, Tadeusz Grabski

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Przemysl, Sosnowiec, Varsavia