Gli interrogativi sulla proprietà oggi in un'assemblea al «Corriere» di Alfredo Venturi

Gli interrogativi sulla proprietà oggi in un'assemblea al «Corriere» Gli interrogativi sulla proprietà oggi in un'assemblea al «Corriere» I redattori discutono la situazione: domani i sindacati incontreranno l'amministrazione MILANO — I giornalisti del «Corriere della Sera» e delle altre testate milanesi del gruppo Rizzoli si riuniscono questo pomeriggo in assemblea generale. All'ordine del giorno la -situazione del gruppo»: situazione nuova, come è noto, dopo che il 29 aprile la Centrale Finanziaria Generale di Roberto Calvi ha rilevato il 40 per cento delle azioni; e situazione resa incandescente dagli avvenimenti di questi giorni. Un collega la riassume in questi termini: - Abbiamo il 40 per cento della proprietà in galera, l'altro 60 per cento nella loggia P2». Duplice riferimento: all'arresto di Calvi di mercoledì mattina, alla pubblicazione nella notte fra mercoledì e ieri degli affiliati alla loggia di Licio Gelli, fra i quali figurano i nomi di Angelo Rizzoli, maggiore azionista e presidente del gruppo, e di Bruno Tassan Din, direttore generale e -socio d'opera» per un dieci per cento del pacchetto azionario. Sarà dunque un'assemblea non priva di motivi di tensione. I rappresentanti sindacali dei giornalisti del gruppo «Corriere» fanno presente che il problema di fondo, al di là degli avvenimenti più recenti e in attesa di verderci più chiaro, resta la questione dell'assetto della proprietà. Unitamente ai sindacati dei poligrafici, pochi giorni dopo l'annuncio dell'operazione Rizzoli-Centrale hanno imboccato la strada di una veri¬ fica giudiziaria. Forti di un accordo che risale ai tempi dell'acquisizione del «Corriere» da parte di Rizzoli, hanno avviato un'azione in pretura per avere la prevista dettagliata informazione sui termini dell'operazione e sulle sue conseguenze. Ma resta aperta, accanto alla via giudiziaria, anche la via della verifica interna. Domattina ci sarà un incontro fra i rappresentanti dell'azienda e le organizzazioni sindacali: il comitato di redazione ne riferirà poi in assemblea, e l'assemblea deciderà, fra le altre cose, quale delle due vie sia quella da battere. Deciderà anche se, qualunque sia la scelta, essa debba essere appoggiata da una giornata di sciopero, che potrebbe svolgersi nella giornata di sabato per i quotidiani, che cosi domenica diserterebbero le edicole, e lunedì per i periodici. La scadenza assembleare di oggi è stata preparata, ieri, da una giornata di febbrili consultazioni, riunioni informali, assemblee di testata. C'è da notare un atteggiamento di circospetta prudenza da parte dei sindacalisti, cui fa riscontro un atteggiamento più combattivo della base. C'è chi invoca, e probabilmente invocherà oggi in assemblea, le dimissioni del direttore Franco Di Bella: che ieri è apparso tranquillo alla consueta riunione mattutina dei capi- servizio, ma che altre testimonianze descrivono psicologicamente provato da quanto sta accadendo. Anche Di Bella figura nell'elenco degli affiliati alla Loggia P2. L'intrecciarsi e il sovrapporsi degli avvenimenti, prima il nuovo assetto della proprietà, poi l'arresto di Calvi, infine le rivelazioni sulla P2, rendono difficile un'interpretazione corretta del come via Solferino vive queste giornate. Un collega ci domanda fino a che punto sia giusto interrogarsi sul «Corriere della Sera», visto che ormai quanto succede travalica di molto l'ambito del giornale milanese: -non siamo in ballo soltanto noi, qui è in ballo un'intera classe dirigente politica e economica». Di qui la cautela dei rappresentanti sindacali, e l'assemblea convocata soltanto per oggi, in modo da ridurre al minimo le reazioni puramente emotive. Certo, la preoccupazione è grande. Così come è grande fra i poligrafici, che ieri si sono riuniti in assemblee non specifiche, ma prefissate da tempo: assemblee informative che non hanno deciso nulla ma dalle quali è emersa la pressione della base per uno sciopero nel gruppo. Potrebbe aver luogo sabato e lunedì, parallelamente a quelli che forse oggi decideranno i giornalisti. Alfredo Venturi

Persone citate: Angelo Rizzoli, Bruno Tassan Din, Di Bella, Franco Di Bella, Licio Gelli, Roberto Calvi

Luoghi citati: Milano