Lucchinelli ricorda il grande «Ago» di Giorgio Viglino
Lucchinelli ricorda il grande «Ago» Moto, facciamo il punto sulla 500 dopo quattro gare di campionato Lucchinelli ricorda il grande «Ago» Il pilota italiano corre con la stessa regolarità e precisione del campionissimo Agostini - Tre «pole-positions» e una vittoria nel suo bilancio - La sfida tra Suzuki e Yamaha Il maggio tutto motociclistico subisce per questa settimana una mezza battuta d'arresto, abbiamo il nostro Gran Premio come ad ogni weekend, ma privo delle 500. In Spagna, sul tortuoso circuito di Jarama, gareggeranno soltanto le cilindrate minori che finalmente potranno fruire di un po' d'attenzione, attenzione che meritano appieno per l'equilibrio di valori fin qui emerso. Ma oggi conviene ancora parlare della classe maggiore, più che mai battagliata e incerta, con un pilota italiano. Marco Lucchinelli, in pieno rilancio. La situazione — Dopo quattro gare la classifica del campionato del mondo raggruppa in otto punti i cinque corridori più ufficiali di tutti, quelli cioè che dispongono di moto, Suzuki o Yamaha, potenzialmente vincenti. Marnala ha 39 punti, Roberts 36, Crosby 34, Lucchinelli e Sheene 31. Statisticamente non è mai accaduto nei tempi moderni del motociclismo che si verificasse una situazione di equilibrio simile. D'altro canto, su quattro gare dobbiamo registrare tre diversi vincitori, Marnala all'esordio, quindi Roberts, in Germania e a Monza, e infine Lucchinelli a Le Castellet. Suzuki — Le due squadre che gareggiano per la marca giappo¬ nese hanno dato risultati piuttosto alterni. La nuova 'Gammadi cui dispongono Lucchinelli, Mamola e Crosby è nettamente più forte rispetto alle Yamaha -OW 53' che lo scorso anno erano migliori delle rivali. E' più o meno pari invece alla *OW 54-, ma finora ha avuto assai più guai motoristici della rivale. Yamaha — La Casa giapponese ha dovuto accelerare i tempi per lanciare il nuovo modello, dopo la sconfitta patita da Roberts nella '200 Miglia-. Dopo l'esordio con ritiro di Salisburgo, Roberts ha ottenuto due successi consecutivi ma ha dovuto impegnarsi allo spasimo. C'erano guai di telaio, cosi in Francia è comparsa la 'OW54 B», non soltanto per Roberts ma anche per Sheene. Malgrado la nuova impostazione ciclistica i problemi sono rimasti, trasferiti a terra in un consumo irregolare delle gomme, tanto per le. Goodyear di Roberts che per le Michelin di Sheene. Lucchinelli — Il pilota italiano ha conquistato tre volte su quattro la pole position in prova e domenica ha finalmente vinto anche la gara. Fin dall'inizio di stagione ha dato l'impressione di avere qualcosa in più di tutti gli altri, d'essere più veloce ma soprattutto di correre con mag¬ giori margini di sicurezza rispetto ai rivali. In Francia ha condotto una gara tatticamente eccellente, anche se si è trovato a lottare da solo nella forbice Roberts-Sheene. Quando s'è scrollato di dosso gli avversari ha continuato con una regolarità impressionante mettendo uno sull'altro giri tutti eguali non solo nei tempi, ma anche nei passaggi in pista. La regolarità e la precisione erano le anni migliori di Agostini: Lucky adesso sembra un 'Ago- più veloce, come consentono i mezzi tecnici attuali. Gli altri — Roberts è sempre grande, grandissimo, ma quest'anno ha sicuramente un margine minore nella moto. Deciso e «cattino» come sempre, resta l'avversario da battere. Barry Sheene ha il gran merito d'essere sempre arrivato a punti e il tutto con una moto per tre volte su quattro nettamente inferiore. In leggero calo appare Mamola, che ha avuto un po'di fortuna a Salisburgo e che ad Hockenheim ha goduto di una sfacciata complicità da parte di Roberts; ha perso le sue spiccate caratteristiche di attaccante. In netta crescita è Graeme Crosby detto 'Croz-, parolina che in slang significa qualcosa come « testa dura-. Ha dimostrato d'avercela in qualche caduta di troppo, ma anche nel gareggiare sempre a contatto con i migliori. Il futuro — Si gareggia alla fine di maggio a Fiume, poi c'è una lunga sospensione di quasi un mese fino alla nuova serie di tre gare consecutive. Olanda, Belgio e San Marino (ad Imola). Ciascuno avrà tempo per migliorarsi e chissà che nel lotto dei possibili vincitori non salga la Kawasaki che è in netta crescita. Disco rosso per tutti gli altri: per la Honda che annuncia sorprese, per la Morbidelli che vuole almeno tornare sullo standard dello scorso anno, per Cagiva e Sanvenero che non ci stanno al ruolo di eterne deluse. Giorgio Viglino
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