La Uil attacca De Tomaso per il patto con Daihatsu

La Uil attacca De Tomaso per il patto con Daihatsu «Non informa e non dà garanzie» La Uil attacca De Tomaso per il patto con Daihatsu MILANO — -Il giudizio del sindacato su questo come su altri accordi non può che essere legato alle ripercussioni che tali accordi hanno sui piani produttivi e occupazionali delle aziende interessate. Non c'è in/atti una regola generale che possa valere per tutte le situazioni a prescindere da un attento esame di merito che analizzi in ogni particolare questo tipo di accordi-. E' quanto afferma, in una dichiarazione, il segretario confederale della Uil. Walter Galbusera. alla vigilia della riunione del Cipi (Comitato interministeriale per il coordinamento della politica industriale) che dovrà dare il suo parere in merito alla richiesta dell'industriale italo-argentino De Tomaso di poter importare 150 mila motori di varia cilindrata dalla casa automobilistica «Daihatsu». Questi motori — secondo il sindacalista — dovrebbero essere montati nello stabilimento Nuova Innocenti di Lambrate (Milano) e sostituire gli attuali. -A tutt'oggi — aggiunge il segretario confederale della Uil — le informazioni date al sindacato da De Tomaso sono assolutamente insufficienti e l'atteggiamento di estremo riserbo assunto lascia spazio a dubbi sui reali contenuti dell'intesa raggiunta. Del resto proprio le caratteristiche preannunciate dall'accordo sono di tale portata che non possono essere considerate questioni personali del signor De Tomaso. Questo anche alla luce delle conclusioni del meeting di Parigi tra produttori europei e giapponesi: E' lecito — si chiede poi il sindacalista — discutere a un tavolo con il governo, il sindacato e l'azienda Nuova Innocenti come un accordo di questo genere si inquadri nel piano auto? « Noi riteniamo tale incontro pregiudiziale per esprimere un giudizio compiuto e defini tivo*.

Persone citate: Walter Galbusera

Luoghi citati: Milano, Parigi