Dalle nozze Volvo-Deijer meno camion, più energia

Dalle nozze Volvo-Deijer meno camion, più energia La fusione dopo lunghe trattative Dalle nozze Volvo-Deijer meno camion, più energia GOTHENBURG — La recente fusione fra la Volvo e la BeijerinvestA/B (gruppo d'investimento e commerciale svedese) corona la lunga ricerca, da parte della Volvo, di una fetta più grossa nel campo energetico. In un colpo, riduce la dipendenza della Volvo dalla costruzione di automobili e le dà un apparato commerciale mediante cui portare merci e servizi in tutto il mondo. La fusione ha assunto la forma di un'offerta della Volvo per le azioni Beijerinvest a 230 corone l'una. Il 13 aprile fu approvata dagli azionisti. «Slamo l'unica compagnia automobilistica del mondo che è uscita dalla cornice tradizionale», dice il presidente Pehr Gyllenhammar, che presiederà anche la nuova società: la Investment A/B Volvo Beijer. «Non ci chiameremo più una società automobilistica ma una società con un forte contenuto industriale — ha soggiunto in un'intervista — e la definirei una compagnia industriale-energetica con un braccio commerciale in cui il nesso industria-energia è il più forte e descrive la crescita e il potenziale del gruppo». La Volvo Beijer avrà un fatturato di 40 miliardi di corone; gli autoveicoli ne costituiranno il 58% e il settore energetico il 28%. Nel 1980 la Volvo guadagnò 1.007 milioni di corone (il 19% in meno del '79), soprattutto a causa delle perdite del settore auto: la vendita di auto è calata al di sotto di 300 mila unità. L'accordo Volvo-Renault del 1979 viene allargato: il 10% della Renault in seno alla Volvo salirà al 15% entro giugno e al 20% nel 1985 circa. La filiale olandese Volvo Car B/N ha ricevuto 61 milioni di fiorini di sussidi dal governo olandese l'anno scorso, e sono in corso discussioni per un nuovo accordo finanziario.

Persone citate: Pehr Gyllenhammar