Bomba Ira uccide in Ulster cinque militari britannici di Mario Ciriello

Bomba Ira uccide in Ulster cinque militari britannici Cinque quintali di esplosivo hanno distrutto un'autoblindo Bomba Ira uccide in Ulster cinque militari britannici Un ordigno telecomandato - L'esplosione a pochi chilometri dal paese di McCreesh, uno dei detenuti in sciopero della fame da 59 giorni a Maze - Si temono altri attentati DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — L'Ira ha colpito ieri nell'Ulster con furia spietata, uccidendo cinque militari britannici. I soldati erano su un'autoblindo in perlustrazione lungo la fron~ tiera con la Repubblca irlandese. Una bomba telecomandata, con circa 500 chili di esplosivo, ha distrutto il veicolo e ne ha scagliato i rottami fino a 200 metri di distanza. Simbolicamente, forse, l'Ira aveva scelto per l'attentato una strada di campagna a cinque chilometri da Camlough, il villaggio di Raymond McCreesh, il dìgiunatore la cui morte è attesa da un'ora all'altra. L'Inghilterra ha ricevuto la notizia con collera e sdegno. Non è certo la prima volta che i provos ammazzano militari britannici, ma lo choc è maggiore perché cinque sono le vittime, perché è l'attacco più sanguinoso dopo quello di Warrenpoint, due anni fa, nel quale perirono ben 18 soldati. Alla pena si aggiungono i timori creati dalla possibilità di altri attentati, in una nuova strategia che dovrebbe permettere all'Ira di reagire in modo più vistoso, più drammatico, all'agonia e alla morte dei suoi digiunatori. Due erano le autoblindo, entrambe del primo battaglione dei Royal Greenjackets. Viaggiavano cautamente attraverso le campagne a §ud di Armagh, una terra di soave bellezza, dove continua e insidiosa è però la presenza dell'Ira. Giunto al ponte su cui passa la ferrovia Belfast-Dublino, il primo veicolo sostava, esplorava, indi avanzava. Il secondo lo seguiva, ma dopo pochi metri saltava in aria, dilaniato da una deflagrazione tremenda. A quanto pare, l'ordigno era celato nel cunicolo di una fognatura e poteva essere azionato mediante un impulso radio. Poche ore dopo l'esplosione, l'Ira ha annunciato che l'attentato era stato compiuto da una delle sue unità, e ha avvertito: «Gli inglesi devono andarsene». Contemporaneamente, ì'Irish Republican Array continuava l'altra lotta, non meno inquietante, quella combattuta con gii scioperi della fame. Dopo 59 giorni senza cibo, il ventiquattrenne Raymond McCreesh, già ridotto a una larva, semicieco, sta per entrare nel martirologio degli ultrairredentisti irlandesi, come Bobby Sands e Francis Hughes. Da 59 giorni digiuna anche Patrick O'Hara, la cui fine è prevista per la prossima settimana. I due decessi accresceranno senza dubbio le pressioni su Londra, ma sono pressioni che, almeno finora, Margaret Thatcher sembra decisa a rintuzzare. In diversi discorsi e messaggi, il premier ha ripetuto nei giorni scorsi: «Non cederemo al ricatto di questi criminali, i quali godono di un regime carcerario tra i migliori in Europa. Chiedono ulteriori riforme, ma in realtà vogliono uno status speciale, mascheratile come status polìtico». I sentimenti della co¬ munità cattolica diverranno forse più chiari entro la settimana, dopo le elezioni amministrative. Si vedrà in che misura gli scioperi della fame abbiano commosso e convinto. Mario Ciriello Belfast Soldati inglesi, autoblindo e camion in fiamme negli scontri in Irlanda del Nord

Persone citate: Bobby Sands, Francis Hughes, Margaret Thatcher, Maze, Patrick O'hara, Raymond Mccreesh

Luoghi citati: Belfast, Dublino, Europa, Inghilterra, Irlanda, Londra, Ulster