Analisi dei referendum a Genova col record dei «no» sull'aborto

Analisi dei referendum a Genova col record dei «no» sull'aborto Analisi dei referendum a Genova col record dei «no» sull'aborto Nel capoluogo il «sì» ha ottenuto il 22,43% contro la media nazionale del 32 - Netto pronunciamento anche nei Comuni ad economia turistica, da Portofino a Sanremo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GENOVA — In Liguria la percentuale dei «no. alle proposte dei radicali e del Movimento per la vita è stata più alta della media nazionale. Scorrendo le tabelle con i dati definitivi riferiti alla città capoluogo, preponderante non soltanto dal punto di vista demografico, assume particolare evidenza il 22,43 per cento di «si» al Movimento per la vita contro la media nazionale del 32,1 per cento. Il cardinale Siri si era impegnato in prima persona nella campagna del referendum, con una lettera pastorale molto severa diffusa in tutte le diocesi e fatta leggere in tutte le parrocchie. Siri aveva anche pronunciato discorsi con affermazioni stupefacenti per l'assoluto dogmatismo, ottenendo effetti contrari a quelli sperati. Una, che sintetizzo, vale per tutte: la verità non può essere che quella enunciata dal vescovo, delegato di Gesù Cristo in Terra. L'incrollabile fede del cardinale nella forza spirituale della gerarchia, scambiata per un meccanismo che trasmette automaticamente il possesso della verità attraverso i millenni, si è rivelata inefficace oltre che anacronistica. I cattolici genovesi e liguri sono certamente più numerosi di quanto dicano le percentuali molto basse del «si» al Movimento per la vita. La doppia risposta dell'elettorato sul tema dell'aborto (anche il rifiuto della proposta radicale è stato massiccio, soltanto il 9,84 di «si. in Liguria, contro l'I 1,5 della media nazionale) conferma due fenomeni che caratterizzano la società genovese e quella ligure da alcuni anni a questa parte: il calo dell'influenza dell'arcivescovo e del clero a lui vicino, la trasformazione della democrazia cristiana da partito dei cattolici conservatori a partito laico di ispirazione cattolica, con divisioni interne accentuate dalla mancanza di uomini-guida quale fu in passato Taviani. La de conta meno di un tempo a Genova. Va aggiunto che non si era impegnata con particolare forza nella campagna del referendum. Conta meno anche nelle province «bianche», come quella di Imperia (25 per cento di «si» al Movimento per la vita) dove sta perdendo la tradizionale capacità di condizionare scelte civili e culturali (primo segnale era stato quello del divorzio). In sette piccoli Comuni dell'entroterra ligure si sono avuti più «sì» che «no» al Movimento per la vita, ma in 228, compresi quelli più piccoli e poveri, la maggioranza dei «no» è stata schiacciante. Propala, minuscolo centro storico sui monti alle spalle di Genova, ha dato questo responso: 116 «no» e solo 16 «si» al Movimento per la vita, 117 «no» e 11 «si» alla proposta dei radicali. Nelle città capoluogo di provincia e nei Comuni costieri la maturità dei liguri è stata confermata dalla netta prevalenza dei «no» all'abolizione della legge sull'aborto. La Spezia ha il primato dei «no», col 78,5 per cento. Anche nei Comuni ad economia quasi esclusivamente turistica il pronunciamento è stato netto, soprattutto contro la proposta dei radicali: Portofino 51 «si» e 372 «no», Rapallo 1936 «sì» e 15.087 «no», Alassìo 978 «sì» e 7260 «no», Sanremo: 4973 «sì» e 32.390 «no». Per gli altri referendum la Liguria si è mostrata meno propensa del resto del Paese all'abolizione della Legge Cossiga (13,31 per cento con-, tro la media nazionale del 14 per cento) e all'abolizione del porto d'armi (13,86 contro il 14 per cento). Ammesso che differenze così lievi abbiano un significato, si potrebbe pensare che abbia pesato l'esperienza vissuta da Genova come sede di organizzazioni terroristiche, con conseguente tendenza a mantenere un sistema di difesa più severo. Per il referendum sull'ergastolo la percentuale dei «sì» ha raggiunto a Genova quasi il 25 per cento contro la media nazionale del 22,6 per cento. Una risposta influenzata dalla forte presenza del pei, pur non impegnato a fondo come sul tema dell'aborto, m. f. GENOVA cm*' SI NO REFERENDUM VOTI % VOTI % AbOflO (Movlmento per la vita) 107.888 22,4 373.361 77,6 AbOltO (Partite radlcale) 46.030 9,7 430.946 90,3 Ergastolo 120122 250 361 571 750 Porto d'armi 66>785 13f9 414.958 86,1 Legge Cossiga 63 736 13 3 415 076 86)7 GENOVA proving* SI NO REFERENDUM VOTI % VOTI % AbOliO (Movimentoperlavlta) 159.129 24,4 494.151 75,6 AbOllO (Partite radicals) 61.540 9,6 582.819 90,4 Ergastolo 152.546 23,4 499.503 76,6 Porto d'armi 86.258 13,2 566.337 86,8 Legge Cossiga 85101 13ii 562.835 86,9

Persone citate: Cossiga, Taviani