Come si è votato

Come si è votato Come si è votato ROMA — Hanno vinto cinque «no» con un largo margine, quindi rimangono in vigore la legge sull'aborto, il fermo di polizia, l'ergastolo, il porto d'armi. I referendum hanno ottenuto un minimo dell'll per cento (quello dell'aborto proposto dai radicali) e un massimo del 32 per cento (per la proposta del Movimento per la vita). Ha votato il 79,6 per cento degli aventi diritto, una percentuale ancora alta, ma che deve far riflettere sulla necessità di cambiare il sistema dei referendum. Quando nel 1974 si votò per il divorzio, ai seggi si recò 1*88,1 per cento degli elettori; per la legge Reale e il finanziamento dei partiti vi fu una flessione: l'81,4 per cento. Già allora si parlò di logoramento dell'istituto referendario. I dati affluiti dalle province dicono che la maggior frequenza ai seggi è stata al Nord (Emilia Romagna e Veneto soprattutto), mentre è stata piuttosto esigua al Sud. Di certo il 79,6 per cento è la cifra più bassa di tutte le tornate elettorali del dopoguerra. In particolare, la percentuale è stata dell'86,4 per cento nell'Italia settentrionale; dell'85 per cento in quella centrale; del 67,2 per cento in quella meridionale; del 67,6 per cento in quella insulare. La più bassa percentuale di affluenza ai seggi in occasione d'una elezione si ebbe nelle amministrative dell'3 giugno dello scorso anno: 88,5 per cento. In quell'occasione si parlò di un vero e proprio «partito dell'astensione», il quarto d'Italia dopo la de, il pei e il psi. Va detto che i referendum fanno storia a sé.

Luoghi citati: Emilia Romagna, Italia, Roma, Veneto