Venne assolto dai giudici e condannato dalla mafia

Venne assolto dai giudici e condannato dalla mafia L'ambulante «giustiziato» da un killer a Vinovo Venne assolto dai giudici e condannato dalla mafia Giorgio Gozzi fu indiziato per un delitto nel '71 a Gioiosa Jonica Uscito prosciolto dal carcere, è stato perseguitato dalla 'ndrangheta Una condanna a morte eseguita con fredda determinazione: Giorgio Gozzi, calabrese. 28 anni, sposato con una bimba, è stato ucciso venerdì pomeriggio da un killer assoldato da un tribunale mafioso, che già anni fa aveva deciso la sua sorte. L'ambulante di Vinovo ha pagato per un omicidio di cui era stato accusato quando aveva appena 17 anni e poi assolto per insufficienza di prove dopo alcuni anni di prigione. Non c'è altra spiegazione al movente che ha armato la mano dell'assassino: visto che l'uomo è caduto sotto il piombo di un revolver di grosso calibro, ultimo e fatale attentato alla sua vita dopo 4 tentativi con la dinamite compiuti a cominciare dal '76 quando gli imbottirono di esplosivo la sua Giulia. Giorgio Gozzi sapeva che aveva i giorni contati dal momento in cui usci dalle Nuove con in tasca l'assoluzione. Il delitto di cui era stato accusa- to avvenne nel '71 a Gioiosa Jonica (uccisero Domenico Galizi. un personaggio di rilievo in odore di mafia) e da allora non ebbe più pace. La 'ndrangheta che forse lo considera com.. l'autore materiale dell'omicidio lo perseguitò in continuazione, rintracciandolo a Vinovo dove si era stabilito con la famiglia. Per quattro volte, forse anche cinque (si dice che alcuni giorni fa abbia raccontato ad un amico di essere recentemente scampato ad un attentato) sfuggì alla morte miracolosamente, soprattutto nel novembre '77 quando saltò in aria con la sua 600 mentre ritornava a casa: rimase gravemente ferito, ma guarì. Un aspetto singolare della vicenda è quello che l'uomo, pur sapendo di essere braccato, non tentò mai di sottrarsi alle ricerche. Rimase sempre a Vinovo. prima lavorando come muratore ed elettricista, poi come ambulante di frutta e verdura, licenza ottenuta appena due mesi fa. E proprio mentre vendeva un chilo di arance accanto al suo furgone rosso è stato freddato. Il killer lo ha centrato con tre colpi, cui uno mortale sparatogli alla nuca quando era già esanime sull'asfalto del cortile di vicolo del Castello 40. I carabinieri e la polizia (dott. Fersini e dott. Sassi) non hanno altra pista da seguire che quella della vendet- ta. Le indagini si presentano perciò molto complesse perché devono essere svolte in un ambiente dove l'omertà è legge. In mano hanno solo il voluminoso dossier delia vittima e la descrizione dell'assassino fatta dai testimoni: -Un giovane con i capelli scuri, occhiali affumicati, giacca celeste a righe-. C'è il sospetto che l'omicida sia venuto dal Sud apposta per eseguire la sentenza. Qui avrebbe solo trovato gli appoggi logistici, soprattutto l'auto (una A 112) e i complici (forse tre) per proteggergli la fuga dopo la sparatoria.

Persone citate: Domenico Galizi, Fersini, Giorgio Gozzi

Luoghi citati: Vinovo