Le aquile degli Estensi ritorneranno sul fastoso palazzo ducale di Sassuolo di Franco Minelli

Le aquile degli Estensi ritorneranno sul fastoso palazzo ducale di Sassuolo Si restaura un gioiello barocco per troppo tempo trascurato Le aquile degli Estensi ritorneranno sul fastoso palazzo ducale di Sassuolo Il lavoro di recupero della residenza estiva dei sovrani interessa anche il grande cortile del palazzo che con le sue sculture e la fontana fa da sfondo scenografico all'ingresso MODENA — Torneranno ad essere issate sui loro basamenti le aquile estensi, che in duplice fila guardavano verso il centro del Teatro delle Fontane sul retro del fastoso Palazzo Ducale barocco di Sassuolo. Le aquile, che. a seguito del tramonto degli Este e dell'incuria, erano cadute ed erano finite sotterrate, sono state tutte ritrovate in recenti scavi. Torneranno, come si diceva, a volgersi al centro del Teatro delle Fontane, quel centro dove si situava la ribalta dell'orchestra, che. schermata da giochi d'acqua e in un tripudio di fiori e di verde, tra zampilli e luci, eseguiva le musiche di corte. Il recupero del Teatro delle Fontane del Palazzo Ducale di Sassuolo, residenza estiva dei sovrani estensi, fa parte di un programma di restauri avviato in questi giorni e che riguarda il complesso degli edi¬ fici storici e monumentali. I restauri, a cura della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Bologna, interessano anche il grande cortile del Palazzo che. con le sue sculture e la sua fontana, fa da sfondo scenografico all'ingresso. Di li si diparte anche lo scalone principale che. con duplice rampa, introduce ai piani superiori, e che per magnificenza richiama le soluzioni coeve adottate nel Collegio San Carlo e nel Palazzo Ducale a Modena, firmate dallo stesso architetto Bartolomeo Avanzini. L'accento di queste soluzioni trova espressione anche nella decorazione illusionistica assunta come elemento integrativo dell'architettura: nicchie, riquadratura di pareti, cornici, una selva di stucchi, e persino affreschi sulla parete di fondo della prima rampa, eseguiti dai bolognesi Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. ampliano attraverso prospettive fittizie la suggestione spaziale. Nell'insieme, edifici, spazi verdi e parchi, percorsi di raccordo col borgo e la zona collinare vicina, con richiamo e riferimento evidenti ad altre costruzioni presenti nel territorio — per lo più casini di caccia, pure di pertinenza ducale — evocano la città ideale, vagheggiata dagli architetti del Rinascimento. Città perfetta per armonia di stili, di equilibrio con l'ambiente naturale. Il sogno, a Sassuolo, restò incompiuto. Il disegno fu spezzato per sempre dall'irrompere in Italia degli eserciti napoleonici, che dilagarono anche negli Stati estensi, occupando gli edifici ducali che. spogliati di arredi e quadri, furono venduti a privati per rimpinguare le casse degli eserciti invasori. (Le ultime ruberie di quadri e oggeti d'arte a Sassuolo le consumarono i nazisti in fuga nel '45). Pur nell'odierno abbandono, il simulacro dell'antico Teatro delle Fontane ripropone quel sogno d'armonia: i giochi d'acqua, le vasche che s'intersecavano e dove nuotavano i pesci rossi, attingevano ai torrenti e ai fiumi vicini. C'erano rampe per l'accesso a cavallo nei circostanti giardini. Da relazioni annuali dell' erario ducale, siamo informati che la scelta delle essenze teneva conto, con rigoroso dosagio. di profumi e di colori, e questi ultimi dovevano intonarsi a quelli delle insegne estensi. I restauri, che si prevedono di lunga durata, non potranno in ogni caso riportare questa reggia alla originaria integrità. L'obiettivo non è tanto ambizioso, ma realistico: recuperare tutto quanto è possibile riavvicinare al disegno originale, restituendo alla fruizione pubblica quello che avanza dell'insigne complesso di monumenti. I restauri, sotto la direzione e il coordinamento degli architetti Serchia e Piconi di Bologna, sono già incominciati, oltreché nel cortile, nella piazza antistante il Palazzo Ducale, sull'ala sinistra che rispecchia le linee architettoniche della cappella e la fronteggia sulla destra del Palazzo. Gli attuali restauri costituì- scono il secondo lotto di lavori importanti di ripristino dell'antica dimora ducale. Negli Anni Sessanta, con i primi interventi, si effettuarono la ripulitura e il restauro completo degli affreschi ehe popolano di scene mitologiche e di storie tratte dalla tradizione classica il «salone delle guardie» e le «stanze., del Palazzo. Dal 1930 il Palazzo Ducale di Sassuolo appartiene all'Accademia Militare di Modena che l'utilizza per le sue attività di formazione dei nuovi quadri delle Forze Armale. L'Accademia Militare consente i restauri e vi concorre attivamente. Inoltre permette le escursioni di comitive e le visite di studiosi. A questo punto occorre rendere anche merito alla prof. Lidia Righi di Spilamberto. appassionata studiosa di storia e arte locale, il cui prodigarsi in questi anni ha favorito il recupero e la divulgazione dei tesori d'arte custoditi nello scrigno barocco del Palazzo di Sassuolo. Franco Minelli

Persone citate: Agostino Mitelli, Bartolomeo Avanzini, Lidia Righi, Michele Colonna