Cgil ancora divisa sulla scala mobile
Cgil ancora divisa sulla scala mobile Cgil ancora divisa sulla scala mobile DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — All'interno della Cgil ci sono ancora idee molto diverse sulla scala mobile. Dal convegno dell'Ires (l'Istituto di studi della Cgil). chiusosi ieri, è emerso che nella maggiore delle tre confederazioni sindacali, su questo che oggi è l'argomento centrale del dibattito sulla politica economica, c'è una gamma di opinioni che va al di là delle divisioni fra comunisti e socialisti. Gli ultimi oratori del convegno. Bruno Trentin. segretario confederale della Cgil. e l'economista Claudio Napo- leoni hanno tirato le fila del dibattito venendo alla conclusione, sia pure con diverse sfumature, che sulla questione contingenza il sindacato deve sciogliere un nodo fondamentale, quello del rapporto tra la lotta all'inflazione e la politica di sviluppo. Trentin ha richiamato innanzitutto l'attenzione sul «salto di qualità compiuto dall'inflazione nel nostro Paese», pur riconoscendo che «non si può con una forzatura passare da una relativa autonomia degli interventi antinflazionistici ad una indipendenza o quasi degli stessi rispetto ai problemi cosiddetti strutturali di natura economica, produttiva e sociale». Il segretario della Cgil ha poi rilevato che «non si può liquidare lo sforzo compiuto nel progetto del piano a medio termine, non comparabile ad altri preceden ti anche se mancano i presupposti per garantire concreti risultati, perché l'approccio del ministro La Malfa tende appunto ad evitare una scissione tra politica congiunturale e politica strutturale». Napoleoni si è subito riagganciato a Trentin dichiarandosi perfettamente d'accordo sul fatto che il rapporto tra politica antinflazionistica e politica strutturale è un «nodo effettivamente irrisolto». L'impostazione di Trentin non finisce quindi «per ributtare la questione della politica antinflazionistica nel calderone indistinto riaprendo la vecchia logica di cui siamo prigionieri». In questo senso, l'economista si è detto in disaccordo con quanto sostenuto dal sindacalista della Cgil Garavini nella prima giornata del convegno: «E' proprio perché la questione dell'inflazione è stata sempre trattata come se fosse legata a quella delle riforme ad una specie di cordone ombelicale, che la sinistra non è mai riuscita ad elaborare una politica antiflanzionistica propria ed ha sempre subito l'iniziativa altrui». A detta di Napoleoni, una politica antinflazionistica basata su interventi non improvvisati comporta per il governo «impegni assai più gravosi» di quelli solitamente assunti per la politica strutturale (che invece sono facilissimi da ottenere). Una volta assicurati questi impegni, la possibilità di controllo sarebbe massima e implicherebbe di per se un mutamento profondo del quadro politico. In tale quadro è «fuori questione» che tra gli aggiustamenti rispetto ad un saggio di inflazione programmato ci debba essere anche il costo del lavoro e «sembra difficile non ritenere che questi debbano riguardare in primo luogo la scala mobile».
Persone citate: Bruno Trentin, Claudio Napo, La Malfa, Napoleoni, Trentin
Luoghi citati: Roma
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