Si costruirà nel cuore di Venezia ma non verrà offesa la sua storia di Giuliano Marchesini
Si costruirà nel cuore di Venezia ma non verrà offesa la sua storia Sindaci e assessori parlano del nuovo grandioso progetto urbanistico Si costruirà nel cuore di Venezia ma non verrà offesa la sua storia Le nuove abitazioni sorgeranno in quelle poche zone che consentono l'inserimento, ma il punto fondamentale del progetto rimane il risanamento delle case - Il programma per frenare l'esodo dal centro DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VENEZIA — Costruire case a Venezia è recare offesa alla Serenissima. . toccare» la sua incomparabile bellezza? Le polemiche, i dibattiti in cui si sono fronteggiati sostenitori della conservazione e promotori di nuovi interventi edilizi sembrano in gran parte superati. Adesso, c'è un piano di edificazioni per la città lagunare, varato dall'amministrazione comunale. Prevale, insomma, il bisogno di dare a Venezia un impulso per farle superare la crisi degli alloggi. L'operazione è già in corso per la Giudecca. E sono state scelte altre aree nel centro storico per la costruzione di 550 appartamenti: Cannaregio. Santa Croce, Castello. I progetti d'inserimento edilizio comprendono anche tutte le isole della laguna, il Lido e il Cavallino. Un programma la cui attuazione dovrebbe avere effetti alquanto sensibili: frenare l'esodo della popolazione veneziana, incrementare quella politica di «rivitalizzazione» della città che l'amministrazione ha impostato, contrastare la crescita delle speculazioni sulle case della Serenissima. «A Venezia — dice il sindaco, Mario Rigo — si può costruire nella misura in cui c'è una previsione. E questa previsione risale al 1974, all'adozione dei piani particolareggiati. Naturalmente, è un problema delicato, ma non nuovo per questa città che presenta i segni architettonici delle varie epoche. Occorre, comunque, precisare che le nuove abitazioni sorgeranno in quelle poche zone che consentono l'inserimento: si crea così un piccolo patrimonio di case pubbliche molto prezioso per l'attuazione della legge speciale'. Al di là di certe discussioni su questi interventi nell'ambiente veneziano, si mette in evidenza la portata sociale dell'operazione. -E' la cosa più importante — ribadisce il sindaco — perché Venezia è investita da un 'ondata speculativa che facilita l'espulsione degli appartenenti ai ceti meno abbienti. I nuovi alloggi offriranno la possibilità di trattenere qui questa parte della popolazione e quindi di conservare viva la città, com'è nelle nostre intenzioni. Si frenerà l'esodo non soltanto perché costruiamo case: se si fa una legge che faciliti l'acquisizione di edifici del centro storico da parte del Comune, noi recuperiamo vecchi locali che, risanati, consentono l'insediamento di lavoratori veneziani'. Bruno Cassetti, comunista, assessore all'Edilizia e ai problemi della casa, fa presente che le aree destinate alla realizzazione di questo piano per gli alloggi saranno sottoposte a convenzione, sui prezzi e sul tipo di utilizzo. In sostanza, c'è il controllo dell'amministrazione comunale su tutto il programma. «La nuova edificazione che abbiamo in progetto — dice Cassetti — è una parte delle risposte al problema della casa nel centro storico. Il punto determinante di una strategia che si affermi nel tempo è quello del risanamento-. Aggiunge che bisogna modificare la legge speciale per Venezia in modo che sia concessa l'erogazione di congrui contributi ai privati per il restauro convenzionato, e che dev'essere possibile esercitare una reale sorveglianza sull'utenza degli appartementi. «Si parla molto — osserva l'assessore — di diminuzione della popolazione nel centro storico: uno dei segni predominanti in questi ultimi tempi è l'invecchiamento, il prevalere delle morti sulle nascite. A questo si aggiunge la componente di fuoruscita da Venezia. Quindi, se si vuole riintalizzare la città, è indispensabile trovare alloggi per i giot'oni, che sono quelli maggiormente coinvolti nell'esodo-. Il Comune veneziano, dunque, si propone di privilegiare una politica della casa a favore delle giovani coppie. «Intendimento — dice Cassetti — che si scontra con una politica di sfratti che ci impedisce qualsiasi programmazione-. Riandando alle polemiche sulle nuove edificazioni nel centro storico veneziano, l'assessore all'Edilizia precisa: -Noi abbiamo già un progetto, che è stato approvato: si è posto seriamente il problema dell'inserimento delle costruzioni nel tessuto di Venezia. Dico quindi che la risposta mi sembra adeguata, tenendo presente che comunque esiste la Commissione di salvaguardia-. Nereo Laroni. socialista, assessore ai Lavori Pubblici, riprende il discorso delle esi¬ genze sociali di Venezia. -C'è un problema grave in questa città assediata dagli sfrattati. Sia chiaro che se si fosse cominciato a far qualcosa dieci anni fa. non si sarebbe in queste condizioni. Noi. adesso, cerchiamo di dare una soluzione che tenga conto dell'iniziativa privata, delle necessità dei ceti che si trovano in difficoltà economiche, del potenziamento del patrimonio pubblico, di disponibilità che servano a raffreddare il mercato immobiliare di Venezia-. Laroni ripete che. superato il dibattito, con questi interventi si attenuerà sensibilmente quell'esodo che immalinconisce la Serenissima. Giuliano Marchesini
Persone citate: Bruno Cassetti, Cassetti, Laroni, Mario Rigo, Nereo Laroni
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