Michelotti, che chiude a Fuorigrotta «lancia» Pairetto negli stadi della A

Michelotti, che chiude a Fuorigrotta «lancia» Pairetto negli stadi della A I due arbitri sono itati io stesso gioiiio^ a 23 anni df distanza Michelotti, che chiude a Fuorigrotta «lancia» Pairetto negli stadi della A MILANO — // più vecchio, Alberto Michelotti, «chiude»; il più giovane, Pier Luigi Pairetto. «apre». Le cose della vita. Nel mondo arbitrale gli avvicendamenti sono all'ordine del giorno. Sono inevitabili, anzi importanti, anche se certi trainanti, come quello appunto del principe dei fischietti. Michelotti, rischiano di lasciare un vuoto. «Don Carlos», come lo chiamano a Parma per via della sua passione per la lirica e per la conoscenza di quest'opera verdiana (è stato il suo cavallo di battaglia per l'ammissione nel Club dei 27 del loggione del Teatro Regio) — è stato designato per Napoli-Juventus e si appresta a concludere una carriera eccezionale e nella quale aveva raccolto l'eredità di Lo Bello. Nella domenica dell'addio di Michelotti nel calcio ad alto livello, sempre che non ■sia necessaria la sua opera in qualche sfida extra, compare sulla ribalta della serie A il più giovane degli arbitri a disposizione della Can, il torinese Pier Luigi Pairetto. nato nello stesso giorno e nello stesso mese di Michelotti. Cioè il 15 luglio, con la differenza che il parmigiano è del 1930 quindi si avvia verso i 51 anni mentre Pairetto è del '52 e pertanto ha solo 28 anni. Esordire in serie A a quest'età rappresenta un record: Pairetto polverizza ogni primato ed eguaglia quello ottenuto da Renzo Righetti, attuale presidente della Lega a sua volta in A quando aveva 28 anni. Gli altri primastisti sono Agnolin (a 30 anni) e Barbaresco (30 anni e qualche mese). Per Pairetto, questo giovane veterinario di Nichelino che passa la sua giornata a curare cani e gatti, è già una bella soddisfazione anche se proprio a causa della sua etàin passato, Pairetto, ha dovuto mettersi in disparte e lasciare passare i più anziani. Già due anni fa aveva battuto i colteghi nelle graduatorie finali della Casp ma era troppo «pivello» per il grande salto. «Porta pazienza — gli disse Campana ti — verrà il tuo momento». Con un po' di ritardo è giunto. Michelotti lo definisce «uno dei migliori fra i giovani se non il più forte in assoluto. Il suo sorriso è disarmante. Non sarà un "duro" come il sottoscritto ma tiene in pugno le partite con un tono eloquente per chi in campo vorrebbe contestarlo. Farà una grossa carriera». Michelotti non ha problemi di «museruola» come altri suoi colleghi: ha sempre parlato con franchezza, non può certamente censurarsi proprio adesso che è in dirittura d'arrivo. «NapoliJuventus— dice —è l'occasione per offrire uno spettacolo di calcio e di folla. Ho già arbitrato quest'anno un paio di volte gli azzurri a Fuorigrotta. con la Roma e con l'Inter, e in entrambe le circostanza giocatori e tifosi si sono comportati nel migliore dei modi. Non credo che tradiranno l'attesa in questa circostanza». «L'ultima sfida fra azzurri e bianconeri — conclude. — la diressi quando giocava Altafini e la Juventus era al comando seguita dal Napoli: fu proprio José a decidere una bellissima partita. Una cosa è certa: noi del calcio dobbiamo essere tutti grati a Napoli. Juventus e Roma per questo appassionante finale che ci hanno offerto ed è il caso di dire che qualunque sia la società che vincerà lo scudetto, potrà portarlo sulle casacche con diritto». Michelotti con i suoi due collaboratori, Paladino e Battilocchi (questi è il presidente della sezione Aia di Parma), è tranquillo: tanto per non farsi coinvolgere nell'atmosfera che precederà la gara, rimarrà fuori dalla mischia pernottando in una località segreta, a qualche chilometro da Napoli. Giorgio Gandolfi

Luoghi citati: Juventus, Milano, Napoli, Nichelino, Parma, Roma