Premiati i vignaiuoli della Liguria Strappano il vino alla montagna

Premiati i vignaiuoli della Liguria Strappano il vino alla montagna Assegnato il riconoscimento della «Roncola d'oro» Premiati i vignaiuoli della Liguria Strappano il vino alla montagna IMPERIA — Abbiamo dato il «Ronseggin d'Ou» — riproduzione in oro dell'antichissima roncola per gli innesti, premio annuale al vignaiuolo ligure — a Enzo e Teresa Guglielmi, che lavorano da soli le loro vigne sulle alte colline di Soldano. ne retroterra di Imperia; e ne ricavano al massimo, quando l'annata è buona. 15 mila bottiglie di prezioso Rossese. Abbiamo fatto la grande festa qui a Cà Peo. la «Casa di Pietro», che è diventata in pochi anni per opera e passione di Franco Solari — lo stesso che ha istituito il premio — uno dei luoghi reputati della buona cucina ligure e italiana. E dico «Abbiamo» perché mi sono ritrovato presidente (più che altro a titolo onorifico) della giuria. Ne ho approfittato per chiedere ad alcuni dei giudici e anche ad altri, per tutto il pranzo di stretta osservanza ligure, chi è. in realtà, il vignaiuolo: come si distingue. Mi hanno detto (Pino Sola. Virginio Pronzati. Mario Sanguineti. grandi sommeliers: e anche il sindaco di Leivi. Solari: e il vice presidente della Camera di commercio di Genova. Savinelli) che il. punto non sta nel modo di fare il vino, nelle tecniche: sta nel rapporto diretto dell'uomo con la terra. Diceva Sola che il vignaiuolo ligure, in particolare, è diverso perché ha avuto la forza da secoli e secoli, di piantare la vigna contro la montagna. Il vignaiuolo, dicevano un po' tutti, è colui che coltiva con le sue mani la sua vigna, e fa il suo vino nella sua cantina. Tutto questo non c'entra col mito del vino del contadino «fatto di uva» e pigiato con i piedi, come dicono certe retoriche esaltazioni, non sempre disinteressate. Ci trovavamo ben d'accordo sul fatto che l'immagine del vignaiuolo sta in questa sua dimensione umana, quanto alla tecnica, sarebbe assurdo non approfittale dei progressi che si son fatti nei secoli, purché rettamente applicati. Anche il vignaiuolo oggi usa la diraspatrice. anche il vignaiuolo segue, anzi segue più di tutto il suo vino, non aspetta beatamente che si faccia da solo; e quando è indispensabile aggiunge bisolfito. nei limiti consentiti dalla legge, anzi sotto. Piuttosto ilo cercato di tradurre in misure questa possibilità umana di far tutto da soli, direttamente. Il regolamento del concorso dice che viene preso in esame per il premio chi abbia una produzione minima annuale di non meno dieci hi. ossia poco più di 2000 bottiglie; e non pone massimi. Però si diceva con gli amici, anzi loro spiegavano a me. che più di un paio di ettari un vignaiuolo autentico non può curare: e questo vuol dire appunto 180 quintali di uva, quando va bene: quindicimila bottiglie appunto. Poi c'è il problema di vendere. Il vignaiuolo di solito vende a pochi clienti amici, a un giro di ristoranti, di solito, nella sua zona. La sua produzione rimane dunque una riserva per privilegiati? Beh. in primo luogo, si possono ripetere ovunque queste situazioni. In secondo luogo, la loro opera può essere punta di diamante per orientare (e qualche volta salvare) tutta una produzione. Non in contrapposizione assurda, dunque, ma come esempio, spinta a quanti producono vini per il consumo di tutti — purché lo facciano correttamente — per una massa di consumatori che avrà pur diritto al suo onesto bicchiere quotidiano, a prezzi accessibili. Cosi si parlava, e si andava avanti con ie delizie di Franco Solari, le «Bazann-e mae manea». cioè fave fresche calde con una salsa celestiale: le crespelle con gli asparagi, le cipolle ripiene, le trofiette di primavera, i pansoti con salsa di noci, le tomaxelle (gli involtini liguri) il filetto con le erbe delle colline di Leivi: e un incantevole buzzetto. e il .Rossese» dei Guglielmi, e una granaccia venuta da Quiliano. nell'entroterra Savonese, che era — come si dice — la fine del mondo. Vincenzo Buonassisi

Persone citate: Franco Solari, Guglielmi, Mario Sanguineti, Pino Sola, Teresa Guglielmi, Vincenzo Buonassisi, Virginio Pronzati

Luoghi citati: Genova, Imperia, Leivi, Liguria, Quiliano, Soldano