Le ore favorevoli per guidare bene

Le ore favorevoli per guidare bene Cronobiologia e problemi dell'auto Le ore favorevoli per guidare bene Sono dalle 11 alle 19 - In quelle ore si ha la condizione ottimale di vigilanza e prontezza MILANO — Le nostre funzioni biologiche, dalla composizione del sangue alla temperatura corporea, subiscono variazioni temporali con andamento ciclico. «Bioritmi» si chiamano queste variazioni e cronobiologia la scienza che li studia. Attenzione, però, a non confondersi: la cronobiologia non ha nulla a che spartire con quelle specie di «minicomputer» venduti nei negozi e che. sfruttando soprattutto la moda per l'astrologia e per l'esoterico, avrebbero la pretesa di consigliare quando è meglio impegnarsi sul lavoro, quando riposare, quando far l'amore etc. Tutto questo è solo l'aspetto consumistico, commerciale e poco serio della faccenda. La cronobiologia è un'altra cosa: parte da una serie di dati clinici e strutturali, studia il soggetto, elabora statistiche con metodo e rigore scientifici. Come poter applicare la cronobiologia. quella seria, ai problemi connessi con l'uso dell'automobile è stato il tema di un convegno organizzato dall'Alfa Romeo. Esperti in materia (Ettore Ferrari, docente di endocrinologia all'Università di Pavia. Salvatore Romano, responsabile del centro di elaborazioni dati cronobiologici all'Università di Firenze. Franco Ceresa. direttore dell'Istituto di Medicina Interna all'Università di Torino e presidente della Società italiana di endocrinologia e cronobiologia) hanno spiegato ai presenti che cos'è la cronobiologia, quali esperimenti e quali risultati si sono ottenuti correlandola alla guida di automezzi. Innanzitutto occorre sapere che i nostri bioritmi vengono suddivisi dagli studiosi in tre tipi: «circadiani» con frequenza ogni 24 ore. «oltradiani». se si ripetono più volte nell'arco della giornata e «infradiani» se si ripetono con periodi più lunghi (ogni mese, o anche ogni anno). Questi ritmi sono condizionati da fattori esterni, detti sincronizzatori: i più importanti sono l'alternanza luce/buio, quella sonno/veglia, l'orario dei pasti, e i fattori legati alla «routine» sociale (orario di lavoro, abitidini). Quando è meglio mettersi alla guida e quando è sconsigliato? E' pacifico che per guidare bene occorre essere in una condizione ottimale di vigilanza e di prontezza di riflessi. Tutto ciò in un uomo normale, con normali condizioni ambientali, si ha tra le 11 e le 19 di ogni giorno con un calo nelle prime ore del pomeriggio: un fenomeno non direttamente connesso al pasto, ma è certo che abbondanti libagioni non possono che accentuare il deficit psicofisico. Al contrario la maggiore sonnolenza, e quindi i tempi più lunghi di reazione, si hanno nelle prime ore del mattino, tra le 3 e le 7. Studi statistici condotti in America hanno dimostrato che in quelle ore si ha la maggiore frequenza di incidenti, in rapporto al rischio determinato dal traffico. E" proprio in quelle ore infatti che esiste il maggiore pericolo di «colpo di sonno» anche perchè l'eventuale perdita di alcune ore di sonno si fa sentire soprattutto la mattina. Molta attenzione bisogna poi prestare ai fattori «desincronizzanti», che cioè sconvolgono i nostri ritmi. Ad esempio è stato dimostrato un aumento di incidenti stradali quando vi è il passaggio dall'ora solare a quella legale e viceversa. Anche un volo transcontinentale soprattutto da Ovest a Est sconvolge i nostri bioritmi: quindi se arrivate dall'America, evitate di mettervi al volante. s. mr.

Persone citate: Ettore Ferrari, Franco Ceresa, Salvatore Romano

Luoghi citati: America