Casaroli: Wojtyla tornerà tra le folle, come prima di Filippo Pucci

Casaroli: Wojtyla tornerà tra le folle, come prima Rientrato a Roma interrompendo il viaggio in Usa Casaroli: Wojtyla tornerà tra le folle, come prima CITTA' DEL VATICANO — E' rientrato ieri mattina a Roma, dopo aver interrotto il viaggio negli Stati Uniti, il cardinale segretario di Stato Agostino Casaroli. Appariva all'arrivo a Fiumicino scosso e affaticato. Ha detto ai giornalisti di essere rimasto incredulo sulle prime quando la notizia dell'attentato gli è stata comunicata sull'aereo che lo conduceva a New York. Poi sono subentrate •tristezza e preoccupazione*. Nella breve sosta a New York, prima di rifare in senso contrario il viaggio verso Roma, gli è stato consegnato un messaggio personale di Reagan al Papa. Casaroli si è detto certo che l'attentato subito non ridurrà in alcun modo la volontà di Giovanni Paolo il di un contatto stretto e personale con le folle, sia nei viaggi che nella udienze: «Guardiamo al futuro con serenità — ha affermato — senza pensieri di vendetta: l'odio sarà superato*. Tornato brevemente in Vaticano il cardinale Casaroli, nella tarda mattinata, ha proseguito per il Policlinico «Gemelli», per fare visita al Pontefice. Non è vero, dicono le fonti ufficiali vaticane, che Giovanni Paolo II, come è stato affermato da qualche parte, sia stato in grado già ieri mattina di scambiare brevi parole con il segretario mons. Magee. Domani pomerìggio sarà il cardinale Casaroli a presiedere in suo luogo il programmato incontro in piazza San Pietro con migliaia di lavoratori cristiani di ogni parte d'Europa in occasione del 90° anniversario dell'enciclica sociale di Leone XIII .Rerum novarum*. La situazione di emergenza in cui si trova da due giorni il Vaticano è indicata anche dalla valanga di telefonate che sommerge il centralino della Santa Sede: richieste di informazioni giornalistiche, ma anche di governi che vogliono mettersi in comunicazione diretta con la Segreterìa di Stato. Poi ci sono centinaia e centinaia di messaggi e telegrammi da ogni parte del mondo che intasano le strutture dell'Ufficio Poste fino all'inverosimile. Di tali messaggi ne sono stati distribuiti ieri ai giornalisti molti a firma di capi di Stato, di ministri, di uomini della scienza, della cultura e di privati. Tra gli altri quello dello staff governativo polacco, con le tre firme di Stanislaw Kania, Henrik Jablonski e Wojciech Jaruzelski: «In questo grave momento — si legge nel telegramma — trasmettiamo a Vostra Santità dalla patria gli auguri di pronto recupero delle forze, necessarie per adempiere il servizio delle umanitarie idee della pace e del bene della umanità*. Filippo Pucci

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