Il Papa è molto grave, forse si salverà di Sandra Bonsanti

Il Papa è molto grave, forse si salverà Il Papa è molto grave, forse si salverà (Segue dalla-1' pagina) che con lui ci fosse un altro, mi sembra che parlassero spagnolo, certo straniero. Ma poi non ho visto che uno che fuggiva verso il colonnato e nella gran confusione l'altro è stato perso di vista*. Mentre da un altoparlante fissato accanto al trono pontificio padre Casimiro Piridatek annuncia in italiano e in polacco: «Ji Santo Padre è rimasto ferito, preghiamo per lui, diciamo il rosario* e nella piazza si leva lento il canto di Avemarle, le prime ricostruzioni a caldo della scena sembrano tutte confermare che con AH Agaca c'era un altro giovane. Ma la gente fa fatica a parlare, a ripetere quello che ha visto. Una coppia di americani punta alla macchina da presa comprata per il viaggio in Italia: «£' tutto qui dentro*, dicono. Un'autoambulanza del Vaticano parte per il Policlinico Gemelli, fende la folla che interrompe la preghiera solo per ripetersi, l'un l'altro, che il Papa era coperto di sangue. Sparisce anche il giovane Ali Agaca: subito dopo la cattura la prima tappa è al commissariato Borgo, in piazza Cavour. Ci resta poco, dieci minuti appena, e poi un'autocolonna lo porta alla questura centrale. Dice a un funzionario poche cose, battute in italiano stentato e sostiene di essere arrivato a Roma ieri mattina da Milano e prima ancora dalla Spagna. Tranquillo, dicono che fosse, «come chi ha finalmente compiuto un gesto che meditava da tempo*. Più tardi si saprà che nel '79 aveva già annunciato di voler ammazzare Papa Wojtyla Quando il Papa è stato colpito, ia folla gli stava addosso come in tutti quei momenti in cui Giovanni Paolo II si avvicina alla gente e la gente si avvicina a lui: una scena che si ripete di continuo, nei viaggi all'estero, e nelle brevi trasferte romane, tra i cittadini dei rioni. Un attentato molto facile da compiere, anche «troppo facile», dice il procuratore capo Gallucci, osservando la scena. Le transenne, coperte di drappi bianchi, anche ieri erano state scavalcate dalla folla. Il Papa aveva preso in collo prima una bambina bionda, molto piccola e tutta vestita di azzurro, poi un bambino castano. Si voltava, girava la schiena alla parte centrale della piazza dove sarebbe tornato per pronunciare il suo discorso pastorale. Avrebbe parlato ancora della famiglia? Forse si: mentre in Piazza San Pietro i pellegrini aspettavano le sue parole sull'altra sponda del Tevere, in Piazza del Po¬ polo, «i laici» erano riuniti nella loro campagna per i referendum. •Ero a un metro dalla jeep del Papa — ricorda l'ispettore di polizia Francesco Passanisi. — Appena ho sentito il colpo di arma da fuoco, non sapendo da dove venisse, sono balzato sull'auto e ho dato disposizioni perché si muovesse in vari sensi. Il Papa si è accasciato e mentre lo sorreggevo mi diceva "grazie, grazie". Siamo entrati immediatamente all'interno del Vaticano, dove ho fatto chiamare l'autoambulanza e ci siamo precipitati di corsa al Policlinico Gemelli*. Per tutta la sera, dall'altoparlante intorno a quel trono in mezzo alla piazza, che lentamente si andava trasformando in una specie di altare, illuminato dai lampioni, la gente ha avuto le notizie sulle condizioni del Papa. I polacchi erano i piti commossi: padre Casimiro traduceva per ioro le notizie della Radio Vaticana. Loro continuavano i canti cari al Papa, interrotti da un augurio, -Sto lat, sto lat* che significa, all'incirca • Viva cent'anni*. Alle 19 meno venti, finalmente la notizia che «no vital organs*, nessun organo vitale è stato colpito. In Piazza San Pietro invece, nessuno riesce a sapere cosa sia accaduto alle due americane rimaste ferite. Solo più tardi si saprà che una è tornata al suo albergo e non è grave, essendo stata appena sfiorata a un braccio da uno dei colpi. Si chiama Rose Hall, è giamaicana ed ha 21 anni. La situazione clinica di Ann Ordre, di 60 anni, è molto più preoccupante: uno dei proiettili l'ha colpita al seno sinistro e al Santo Spirito un équipe di medici sta cercando di salvarle la vita. Anche il giudice Sica è arrivato nella piazza. Lui si è occupato a lungo di un attentato contro Paolo VI, progettato da terroristi della Raf. Ma il giovane Ali Agaca sembra avere una provenienza politica completamente diversa, milita fra frange opposte, definite di «estrema destra». Che senso aveva il suo gesto? Perché da anni ha covato il sogno di uccidere il Pontefice? *Il nostro è un Papa scomodo per i potenti di tutto il mondo*, ci ha detto uno dei sacerdoti che aveva accompagnato i 450 polacchi venuti da Varsavia, Cracovia, Lublino e Poznan, coi loro simulacri sacri, gli stemmi di «Solidarnosc», 1 rosari di madreperla, i fiori, i canti e le preghiere. Sandra Bonsanti

Persone citate: Ali Agaca, Francesco Passanisi, Gallucci, Giovanni Paolo Ii, Paolo Vi, Papa Wojtyla, Raf, Rose Hall, Sica

Luoghi citati: Cracovia, Italia, Lublino, Milano, Poznan, Roma, Spagna, Varsavia