Viezzer interrogato per 5 ore da Sica sui rapporti tra Sid-Gelli e Pecorelli di Sandra Bonsanti
Viezzer interrogato per 5 ore da Sica sui rapporti tra Sid-Gelli e Pecorelli Il magistrato romano ha anche sentito, come testimone, il capitano La Bruna Viezzer interrogato per 5 ore da Sica sui rapporti tra Sid-Gelli e Pecorelli Il colonnello ha detto di non aver mai conosciuto il giornalista che lo aveva accusato di aver diffuso un elenco di militari massoni - Il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani in tv: «E' in atto una coneiui congiura contro la massoneria» ROMA — Sfilano di nuovo, come in un documentario che continui a riprendere le stesse, logore immagini di storia italiana, gli uomini dell'ufficio «D» del Sid: il capitano La Bruna con il sorriso teso e snervato di chi si proclama capro espiatorio: il colonnello Viezzer. minuto ragioniere delle schedature. Interrogati dal giudice Sica sulle indagini dei servizi segreti sulla «P2» e Licio Gelli. il primo, testimone soltanto, se l'è cavata con una chiacchierata di mezz'ora. Il secondo, invece, che nei giorni scorsi ha avuto una comunicazione giudiziaria per associazione a delinquere, è rimasto nella stanzetta del magistrato per oltre cinque ore. Ufficialmente partita per indagare sui rapporti tra Sindona e la «P2», l'inchiesta della Procura romana è arrivata a occuparsi delle possibili deviazioni dei nostri servizi segreti. Quanti ufficiali erano nella «P2» di Gelli e a che scopo ci stavano? Quali erano i rapporti tra Sid-Gelli e Mino Pecorelli? Mentre si scava tra le vecchie carte e le riminiscenze un po' usurate dal tempo e dalla vocazione alla reticenza, il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, Battelli intervistato dal «Tg2» afferma che contro la massoneria è in atto una congiura politica: è invece «farneticante» dire che esistono congiure massoniche nei confronti di un partito di governo. Il Gran Maestro parla di -falsità» e di -silenzi maliziosi» di certa stampa che «continua da anni a propinare notizie false e tendenziose». -Non è un gioco nuovo — aggiunge il gen. Battelli — ma è una squallida pratica altre volte utilizzata»; -è un gioco politico sulla testa e sulla pelle dei massoni». E Licio Gelli che fa? Ha telefonato a un vecchio amico nella redazione di un quotidiano e gli ha detto: -Sto partendo da Arezzo, penso di convocare una conferenza stampa...». Intanto è arrivata a Roma una parte delle carte che la Commissione Sindona ha chiesto ai magistrati di Milano. C'è già a palazzo San Maculo quell'ordinanza di rigetto delle richieste dei legali di Sindona. nella quale i magistrati parlavano esplicitamente dell'importanza dei documenti trovati in un appartamento segreto di Gelli ad Arezzo: documenti relativi al sequestro Sindona. all'affare Eni-Petromin: e anche ai retroscena che culminarono con l'assassinio dell'avvocato Ambrosoli. considerato in certi ambienti l'unico che ormai si opponeva al progetto di «sistemazione» della banca- rotta di Sindona. I commissari si sarebbero già fatti l'idea che Gelli non aveva alcun interesse a che quei documenti fossero trovati. Interrogatorio di La Bruna: il capitano dell'ufficio ..£>». già inquisito per la strage di piazza Fontana e per la scomparsa del dossier « M-Fo-Biali» sullo scandalo del petrolio dagli archivi del Sid. ha detto a Sica che lui non poteva conoscere tutte le inchieste che i suoi capi (prima il generale Miceli e poi l'ammiraglio Casardi) ordinavano ai vari settori del Sid. Sica gli ha chiesto anche precisazioni sulla deposizione di Maurizio Degli Innocenti (inchiesta Rosa dei Venti-Padova) in cui si faceva riferimento a controlli effettuati nei primi mesi del '74 dal capitano La Bruna su Licio Gelli nella città di Pi¬ stoia, dove l'uomo d'affari poi trasferitosi ad Arezzo era nato e cresciuto. E' probabile che il magistrato abbia anche domandato al capitano se fosse al corrente del ruolo che il colonnello Viezzer aveva all'interno dei servizi segreti e se sapesse qualcosa di una sua indagine su 400 ufficiali dell'esercito, carabinieri e Finanza che. sembra, fossero iscritti alla«P2». Molto più lungo è stato il discorso con il colonnello Viezzer. anche perché Sica ha voluto sapere da lui alcune cose che riguardavano il giornalista Pecorelli. Alla procura di Roma infatti è appena arrivato da Milano un appunto trovato a Gelli che. secondo indiscrezioni, era compilato a mo" di schema sui possibili autori dell'attentato a Pecorelli. Pecorelli attaccò più volte Viez¬ zer. insinuando l'accusa che avesse diffuso un elenco di militari in contatto con la massoneria. Viezzer ha spiegato a Sica di non aver mai conosciuto Pecorelli. E ha ripetuto la sua versione dei fatti: i suoi rapporti con Gelli si intensificarono nel '75. quando Viezzer fu trasferito a Roma. Fu suo compito controllare l'ipotesi che un gruppo di 400 ufficiali avessero aderito alla «P2». Per incarico di Maletti. Viezzer si mise in contatto con Gelli. il quale gli forni notizie tali che lo portarono ad escludere questa possibilit'à. Quanto al passaporto fornito nel '74 a Sindona, Viezzer ha detto di aver già querelato il settimanale che lo aveva indicato come fonte del documento. Sandra Bonsanti
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