Il lavoro a Modena è donna di Franco Minelli

Il lavoro a Modena è donna Nella provincia che ha uno dei redditi più alti d'Italia Il lavoro a Modena è donna Sono medici, architetti, magistrati, postini e vigili urbani - Dirigono anche aziènde e partiti - Una donna, Anna Maria Jannuzzi. è il primo commissario di ps italiano MODENA —I principali indicatori costituiscono un reticolo di dati positivi e, in certa misura, rassicuranti per l'economia locale: tasso di attività e industrializzazione più alto in Italia (44.2%). un artigianato diffuso e vitale, una brulicante economia sommersa, reddito prò capite al secondo posto nel Paese, sesta provincia per volume di esportazioni (1.750 miliardi nel 1979), agricoltura ricca. Una realtà dinamica e che agisce da forte catalizzatore di flussi immigratori, tant'è che il sessanta per cento degli attuali abitanti di Modena, secondo stime ufficiali, non è originario della città. Parrebbe un bengodi o quasi sul piano almeno della suggestione e del richiamo, anche se poi la realtà è complessa e non scevra di problemi, anche se poi il destino della comunità locale non è disgiunto da quello della collettività nazionale. Comunque, cos'è che ha fatto del Modenese una provincia di punta, elemento trainante nel contesto regionale e anche nazionale, mentre vent'anni prima stagnava nelle zone basse della «classifica»: al ventottesimo posto in Italia per reddito? Lo sviluppo, per dirla in breve, si è retto per gran parte sulla serietà e l'inventiva, la tenacia e lo spirito di sacrificio della gente. E' adesso, ai contraccolpi della crisi in atto, stando ad osservatori attenti e ad esperti, si reagisce consumando non meno, ma lavorando di più. Il fatto non è senza conseguenze: comporta tra l'altro un livellamento nel reddito delle famiglie indipendentemente dal tipo di professione del capofamiglia, fino a pochi anni fa variabile determinante per la classificazione socio-economica di un nucleo familiare. Sembra assodato, sul piano del costume, che esigenze e bisogni indotti della società dei consumi spingono le famiglie al raggiungimento di determinati livelli di reddito tramite l'impiego del maggior numero possibile di propri componenti in attività lavorative. Lavora il capofamiglia. :il quale spesso fa un secondo lavoro. Lavora a tempo pieno o a «part time» la moglie-madre. Lavorano i figli studenti della scuola media superiore (nei mesi estivi) e dell'università. Si ha intanto un risultato eclatante sul piano numerico: il più alto tasso di lavoro femminile tra tutte le province italiane: 34.7% (nella regione 30,2, in Italia 22,6). E la tendenza è quella di un costante aumento, in quanto nel 1971 il tasso di lavoro femminile era del 25.2% e nel 1975 del 29,3%, e in entrambi i casi anche allora si trattava di dati superiori a quello nazionale. Ha quasi un valore simbolico il fatto che, all'inizio di aprile, ha preso servizio, pres- so la Divisione di polizia giudiziaria della nostra questura, la prima donna che in Italia ha ottenuto la nomina a commissario di Ps: la dottoressa Anna Maria Jannuzzi. Le donne a Modena, come altrove del resto, svolgono attività disparate. Ci sono donne alla testa di aziende anche di primo piano, donne che occupano posizioni importanti in politica e nella pubblica amministrazione, ci sono medici ospedalieri e condotti, assistenti sociali, architetti, magistrati. E ancora donne in numero elevato nella scuola e nell'universtità. nelle fabbriche e nelle campagne, negli impieghi pubblici e privati, nel commercio e nei negozi, nelle banche, nell'informazione e nel turismo. Donne guidano taxi e autobus, fanno i postini e i vigili urbani, altre producono manufatti e perfino strumenti musicali di pregio. Si contano donne attive nell'arte, esperte nel restauro. Una giovane signora modenese è apprezzata e ricercata copista di tele dei grandi artisti del passato e lavora soprattutto per conto di musei e gallerie in Italia e all'estero. La celebrità toccata a Mirella Freni nel campo della lirica, proprio perché addiritura mondiale, sembra riassumere la volontà di affermazione e di successo della donna modenese. Nel chiaroscuro della realtà di questa situazione ci sono dei problemi. Vediamo per l'occupazione: risultano, da una indagine campionaria fatta eseguire dal Comprensorio di Modena sulle forze lavoro. 4.700 persone, di cui il 71.5% donne, in cerca di lavoro al 1980. Accanto, cioè, ad una forte crescita della domanda di prestazioni professionali e lavorative femminili — le occupate dal 1971 ad oggi sono aumentate di circa dieci¬ mila unità —. è ancora più forte l'espansione dell'offerta di lavoro da parte delle donne. A Modena l'andamento della forza lavoro nel prossimo decennio rimarrà presumibilmente stazionario o aumenterà lievemente in conseguenza di un ipotizzabile incremento dei tassi di attività femminili. Franco Minelli

Persone citate: Anna Maria Jannuzzi, Donne, Mirella Freni