Così umiliò il generale De Gaulle di Giorgio Martinat

Così umiliò il generale De Gaulle BATTAGLIE, «SCANDALI» E POESIA DEL FIGLIO DEL FERROVIERE Così umiliò il generale De Gaulle Francois Mitterrand. 64 anni, primo presidente socialista della Quinta Repubblica, esce da una modestissima famiglia. Figlio di un semplice ferroviere di Jarnac, nella Charente, ha potuto studiare soltanto grazie alle borse di studio meritate con la vivacissima intelligenza e la ferrea volontà. Si è laureato a 22 anni in giurisprudenza, ma con un appassionato interesse per il giornalismo. Al momento di decidere la sua strada, la guerra sceglie per lui: sergente in un battaglione di fanteria coloniale, è ferito presso Verdun, fatto prigioniero e internato nello Stalag 9/A a pochi chilometri da Kassel. Due tentativi di fuga falliscono, il terzo riesce e nel 1942 Mitterrand è di nuovo in Francia. Negli anni universitari, era stato amico di Charles Maurras. ma se ne aveva in qualche modo subito l'influenza la prigionia nelle mani dei tedeschi l'ha cancellata. A una riunione in cui il primo ministro di Vichy Pierre Lavai esorta a collaborare con gli occupanti tedeschi. Mitterrand si alza, accusa l'oratore di tradimento e. nella confusione che ne nasce, riesce a dileguarsi. Ricompare poco dopo nelle file del «maquis-, con il nome di battaglia di capitano Morland. Appena finita la guerra, il capitano Morland entra nella vita politica e nel 1946 è eletto deputato per la prima volta, nel suo collegio della Nièvre. L'anno successivo, appena trentenne, è ministro, e inizia così, giovanissimo, la serie di frequenti incarichi nei deboli ed effimeri governi che si succedono al tramonto della Quarta Repubblica. Nel 1953. il primo gesto clamoroso. Ministro per gli Affari europei nel governo di Joseph Laniel. si dimette quando il sultanto del Marocco. Maometto V. viene deposto d'autorità e sostituito con un uomo di paglia. Mentre le bombe scoppiano a Casablanca e cadono le prime vittime del terrorismo. Mitterrand torna al suo banco di deputato. Ma resta per poco nei ranghi. Sfidato a duello Considerato uno dei migliori della équipe di brillanti intelligenze che si è raccolta attorno a Pierre Mendès-France e al giornale L'Express, ne condivide battaglie e prese di posizione sui problemi più scottanti, come la guerra d'Indocina, lo statuto dei protettorati nordafricani, la riforma del sistema industriale e produttivo. E nel 1954. con Mendès-France. torna al go¬ verno, ministro dell'In terno, Si è ormai qualificato come una delle promesse della nuova classe politica di sinistra. E forse per questo, alla fine di quell'anno, lo investe il primo scandalo. Jean Dides. gollista, commissario principale della polizia parigina, trovato in possesso di documenti segretissimi che riguardano la difesa nazionale, si discolpa accusando Mitterrand: -Mi ha incastrato perché mi oppongo all'infiltrazione di comunisti negli uffici governativi-. Si scatena il finimondo. Ma Mitterrand, sostenuto da Mendès-France. resiste. Rifiuta la sfida a duello del suo accusatore e riesce a rovesciare la situazione, sbugiardandolo. La' sua popolarità continua a crescere nonostante qualche brusco voltafaccia. Come quando nel 1956. dopo aver a lungo sostenuto che il solo negoziato possibile con il risorgimento algerino era la guerra, si dichiarerà improvvisamente a favore dell'indipendenza. Un gesto che gli costerà l'offerta di formare il nuovo governo che il presidente Coty stava per fargli, giudicandolo -uno degli uomini più inteiligenti di Francia-. Non sarà l'unico gesto che comporterà, per lui. un prezzo politico. Nel 1958 vota contro l'inve- i stitura di De Gaulle con una eloquente requisitoria contro gli affossatori delle libertà democratiche. E' un'eloquenza che paga, nelle successive votazioni, con la mancata rielezione a deputato. Si prenderà la rivincita un anno dopo, tornando sui seggi del Senato. «Monsieur 30%» Ormai è l'unica personalità | francese che abbia la statura I per opporsi al generale. Da i quindici anni lavora per la riorganizzazione del partito ! socialista: lo ha raccolto ago: nizzante. al di sotto del dieci j per cento dei voti dell'elettorato, e ne ha fatto il più forte I partito di Francia, con un ter' zo dei suffragi: per questo lo hanno battezzato -Monsieur :30c'c-. Ma lo chiamano anche -il papa delle sinistre-: un papa ; rinascimentale, intelligentissimo, colto, spregiudicato fino al cinismo e. insieme, curiosamente romantico: scrive poe1 sie d'amore che basterebbero ad assicurargli la fama nel ! mondo delle lettere. Nell'ottobre 1959. un nuovo l scandalo lo investe. La sua i auto viene crivellata da raffij che di proiettili, pochi istanti | dopo che ne è balzato fuori ! ponendosi in salvo. LemozioI ne è enorme in tutta la Fran| eia. ma un deputato pujadista si confessa autore dell'attentato e afferma che lo ha compiuto d'accordo con lo stesso Mitterrand. Lo sdegno e il ridicolo sembrano sommergere Mitterrand, ma questi ancora una volta riesce a rovesciare la situazione a proprio favore e a demolire l'accusatore, recuperandoli favore popolare. Cosi, alle elezioni presidenziali del 1965. pur non riuscendo ad arrivare all'Eliseo, è in grado di infliggere un'umiliazione bruciante (considerata la statura dell'avversario) al generale De Gaulle. che viene costretto al ballottaggio e finisce per vincere si. ma di stretta misura: tredici milioni di voti contro gli 11 e mezzo di Mitterrand. Un'altra volta questi, nel 1974. fallirà di stretta misura l'obiettivo della presidenza della Repubblica, battuto da Giscard d'Estaing. Ma ora la sua quasi ventennale corsa verso l'Eliseo ha raggiunto la meta. Al suo fianco, sarà prima signora di Francia Danielle Gouzet. la ragazza conosciuta nel 1943 nel -maquis- della Saòne-et-Loire e sposata nel 1944. Gli ha dato due tigli, è sempre vissuta discretamente neila : sua ombra. Ma Mitterrand le deve molto: -Mia moglie — ha , voluto ribadire dopo l'elezione i — non è una dama di carità. I né un sopraìnmobile-. Giorgio Martinat

Luoghi citati: Francia, Marocco, Verdun