Sede massonica a Torino perquisita dalla Finanza

Sede massonica a Torino perquisita dalla Finanza La magistratura esaminerà documenti dell'Aletheia Sede massonica a Torino perquisita dalla Finanza TORINO — La sede è al pianterreno di un elegante palazzo in corso Vittorio Emanuele, al numero 81. Entrando sulla sinistra, una porta di legno massiccio, a fianco una targhetta. «Aletheia». scritta in caratteri greci e. sotto. «Circolo ricreativo». Qui sabato sono entrati alcuni ufficiali e sottufficiali della Finanza con un mandato di perquisizione della magistratura. Il sopralluogo non è durato molto, il tempo di mettere i sigilli sul materiale custodito. Che cosa sia 1'.. Aletheia» gli iscritti alla massoneria torinese lo sanno bene. E' la sede più nota dei «fratelli» aderenti alla ventina di «logge» della capitale piemontese. Un migliaio di aderenti con grossi nomi di finanza, politica, industria e libere professioni. Il fatto che la magistratura abbia deciso di entrare in uno dei «santuari» della massoneria torinese non può non suscitare inquietanti interrogativi viste le notizie sull'attività segreta di alcune delle «logge» clandestine: la «P2» di Licio Gelli. ad esempio, sul cui operato il presidente del Consiglio Forlani, avuti in mano dai magistrati alcuni elenchi degli iscritti e altre carte coperte da «top secret», ha deciso di istituire una commissione d'inchiesta. Lo stesso lavoro si accingono a fare i magistrati torinesi sui documenti, ora intoccabili, nella sede dell'«Aletheia». Impossibile sapere che cosa gli inquirenti s'attendono dall'esame del materiale contenuto in alcuni scatoloni sigillati in corso Vittorio Emanuele. Di certo c'è che la perquisizione della Finanza ha creato un notevole scompiglio negli ambienti massonici subalpini e alcuni improvvisi summit dei «maestri venerabili» delle logge lo confermano. Si sa che il nome del generale Raffaele Giudice, l'ex comandante della Finanza in carcere perché coinvolto nello scandalo dei petroli, è nell'elenco degli ottocento trovato nella villa di Licio Gelli. Nell'agendina sequestrata a Giudice, lo stesso nome di Gelli è scritto in bella evidenza. Ma in quel famoso elenco di presunti appartenenti alla Loggia P 2. il generale Giudice era in buona compagnia. C'era l'amico e pari grado Donato Loprete, latitante chissà dove, c'era l'ex colonnello e petroliere Vincenzo Gissi, che proprio domenica s'è costituito a Bergamo dopo una latitanza di oltre un anno. C'era il principale collaboratore del generale Giudice, il suo attendente Giuseppe Trisolini che non potrà mai smentire o confermare l'iscrizione perché deceduto. Insomma uno stuolo di personaggi coinvolti più o meno nell'affare dei petroli di contrabbando. Pare anche che la nomina dello stesso Giudice al vertice delle Fiamme Gialle sia stata appoggiata da qualche loggia massonica più o meno «coperta». Si deve dedurre eh» i magistrati vogliano alzare il velo su qualche gruppo torinese per vedere eventuali collegamenti con i personaggi chiacchierati. Che Torino sia il cuore della massoneria è noto, questa è nata anzi in Piemonte. Qui abitano e lavorano due mem¬ bri del consiglio nazionale del Grande Oriente. La sede, con tanto di segreteria telefonica e numero sull'elenco Sip. è in piazza Vittorio 17. Al numero 8 c'è un «tempietto» per chi viene iniziato al rito scozzese. L'altro importante centro della massoneria è l'«Aletheia» di corso Vittorio 81. la sede di rappresentanza dell'associazione, con biblioteca, sala e segreteria. Chi la frequenta afferma che questo circolo non ha nulla da nascondere, nessun collegamento con i centri occulti. Alla festa del 20 settembre, tradizionale giornata di festeggiamenti per i massoni, in corso Vittorio 81 si danno appunta¬ mento molte personalità cittadine non necessariamente legate alle logge. I massoni torinesi mettono in guardia: «Chi pensa a nostre attività clandestine q a misteriosi centri di potere', si sbaglia di grosso. E' facile fare d'ogni erba un fascio e dall'inchiesta della magistratura non abbiamo nulla da temere-. Non nascondono che tra i «fratelli» vi siano anche alcuni petrolieri. Non è una sorpresa né un reato: ai giudici interesserà accertare come questi petrolieri si muovevano e grazie a quali complicità alcuni di questi sono riusciti a frodare il fisco. Guido J. Paglia

Persone citate: Gelli, Giudice, Licio Gelli, Loprete, Raffaele Giudice, Vincenzo Gissi

Luoghi citati: Bergamo, Piemonte, Torino