Gli atti dei magistrati milanesi alla Commissione d'inchiesta di Marzio Fabbri

Gli atti dei magistrati milanesi alla Commissione d'inchiesta Gli atti dei magistrati milanesi alla Commissione d'inchiesta Il Pl Il Parlamento chiede il dossier sui legami tra Sindona e la P2 I commissari vogliono chiarire i rapporti tra il finanziere siciliano e la massoneria - Arrestati due alti funzionari della Banca Unione -1 giudici di Brescia hanno annullato l'audizione del sostituto procuratore che restituì il passaporto a Calvi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Gli atti dell'inchiesta che i giudici istruttori Giuliano Turone e Gherardo Colombo stanno conducendo sul falso rapimento di cui Michele Sindona si disse vittima nell'agosto del '79, sono stati ufficialmente richiesti dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività del finanziere italoamericano. In particolare deputati e senatori hanno chiesto di avere la documentazione che riguarda i legami tra Sindona e la massoneria con particolare riguardo alla Loggia P2 di Licio Gelli. All'origine della richiesta uno dei compiti istituzionali della Commissione, previsto dalla legge istitutiva della stessa, che al punto quarto impone di accertare i legami sia tra Sindona e la mafia sia tra Sindona e la massoneria. Sino ad oggi la Commissione parlamentare, che un mese fa si è recata nel carcere di Lodi ad interrogare l'ex braccio destro di Sindona Carlo Bordoni (dopo che questi aveva racontato tutto quello di cui era a conoscenza ai giudici che infatti lo hanno «premiato» con la concessione della libertà provvisoria), si è servita come traccia per la propria attività di quanto hanno fatto i magistrati milanesi, sia quelli che cercano di fare luce sul falso rapimento, sia quelli che invece indagano sul crack del finanziere. In questo senso assume importanza, come avallo implicito di quello che i giudici hanno fatto sinora, la richiesta dei commissari che tende ad investire tutte le forze politiche dei problemi derivanti dalla scoperta dell'influenza occulta esercitata dalla Loggia P2 sulla vita pubblica del nostro Paese. A riprova di questo i magistrati del capoluogo lombardo apparivano soddisfatti della richiesta dei parlamentari, interpretandola come un oggettivo apprezzamento del lavoro sino ad ora compiuto. Per quanto risulta sino a questo momento, ad esclusione di quanto può essere stato trovato tra le carte che Gelli custodiva ad Arezzo nella villa Wanda o nella sede della sua fabbrica, il più evidente legame tra Sindona e la P2 è rappresentato dal medico palermitano Giuseppe Miceli Orimi, amico dell'alto esponente massonico, che si recò ad Atene per prelevare Sindona durante il falso rapimento, e lo accompagnò prima a Brindisi e di 1), su un'auto a noleggio, a Palermo dove sarebbe stato ospitato in casa della maestrina Longo, amica di Miceli Crimi, e successivamente a Torretta, in casa Spatola. Sia gli Spatola sia la Longo sono ora in libertà provvisoria, mentre il professionista (già medico legale della polizia palermitana) è in carcere sotto l'accusa di concorso in tentata estorsione aggravata. Sempre ieri i giudici Turone e Colombo hanno ordinato alcuni arresti due dei quali eseguiti. Sono scattate le manette per Alfonso Gelardi, ex direttore generale della Banca Unione e della Banca Privata Italiana immediatamente prima del crack e quindi successore di Bordoni. L'altro arrestato è Gabriele Balestracci, alto funzionario della Banca Unione e uno dei più vecchi collaboratori di Michele Sindona. E' stato anche sentito in veste di testimone, dai magistrati di Brescia che indagano sulla restituzione del passaporto a Roberto Calvi da parte della procura milanese, il sostituto Guido Viola che agisce da pubblico ministero dell'inchiesta nel quadro della quale è stata decisa la perquisizione dell'abitazione di Gelli: Durante questa perquisizione sono emersi elementi che hanno condotto all'invio di comunicazioni giudiziarie, nei confronti del procuratore di Milano Mauro Gresti e del vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Ugo Zilletti, da parte degli stessi giudici bresciani. Ha invece destato sorpresa che sia stata annullata l'audizione, come teste, del sostituto milanese Luca Mucci, che conduceva l'inchiesta su Calvi e che restituì al finanziere il passaporto in accordo con i suoi superiori dirigenti dell'ufficio. Marzio Fabbri

Luoghi citati: Arezzo, Atene, Brescia, Brindisi, Lodi, Milano, Palermo, Torretta