Calvi respinge ogni accusa per il fallimento Genghini

Calvi respinge ogni accusa per il fallimento Genghini Il presidente del Banco Ambrosiano ieri dal giudice Calvi respinge ogni accusa per il fallimento Genghini ROMA — Lungo interrogatorio al Palazzo di Giustizia di Roma per il presidente del Banco Ambrosiano. Roberto Calvi, chiamato a discolparsi dal pubblico ministero Luciano Infelisi: l'accusa, è di aver contribuito alla bancarotta del costruttore Mario Genghini con una spregiudicata operazione finanziaria, che puntava a far recuperare all'istituto di credito la grossa esposizione finanziaria accumulata nei confronti dell'imprenditore. Nei prossimi giorni, nell'ufficio del magistrato, sono attesi un'altra decina di grossi nomi del mondo bancario, ai quali, pochi giorni fa. il dott. Infelisi ha fatto notificare mandati di comparizione per concorso in «bancarotta fraudolenta preferenziale». Non se ne conoscono i nomi, ma si sa che si tratta di alti dirigenti della Banca Nazionale del Lavoro e del Banco di Roma, i due istituti che. insieme con il Banco Ambrosiano, vantavano un credito di circa 250 miliardi dal gruppo Genghini. La colpa che il magistrato romano attribuisce a Calvi ed a Luciano Di Giovanni, direttore della sede romana del Banco, è quella di aver distratto dalla massa fallimentare affidata al curatore, e destinata al recupero crediti, una somma di 25 miliardi di lire. Si tratta di un finanziamento concesso alla «Genghini s.p.a.» Società capofila del gruppo imprenditoriale, da una banca austriaca, la «Sparkasse... Il danaro era stato depositato sul conto corrente intestato alla società presso la sede romana del Banco Ambrosiano. Secondo l'accusa, i 25 miliardi dovevano considerarsi inglobati nel fallimento decretato nel giugno dello scorso anno dal tribunale civile e. quindi, avrebbero dovuti essere messi a disposizione del curatore. Cosa che non avvenne. Di tull'altro avviso è stato Calvi, protagonista della inchiesta giudiziaria avviata proprio in seguito alla concessione al banchiere del passa¬ porto, e sfociata due settimane fa nelle dimissioni del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Ugo Zilletti. Il presidente del Banco Ambrosiano ha sostenuto l'assoluta regolarità dell'operazione, ed ha consegnato al giudice una lunga memoria difensiva preparata in collaborazione con il suo avvocato. Giorgio Gregori. Calvi ha lasciato al dott. Di Giovanni il compito di spiegare perché fu la filiale romana i del Banco a curare l'operazione per la concessione del mutuo da parte della banca austriaca e. a sua volta, ha illustrato le garanzie che il costruttore romano fornì e che l'istituto di credito e la finanziaria da questi controllata (la «Centrale») ritennero sufficienti alla concessione di prestili per decine di miliardi Come è noto per i risvolti penali del «crack» finanziario del costruttore romano, cinque persone sono in carcere dal 22 aprile scorso. Sono amministratori di società del gruppo Genghini.

Persone citate: Giorgio Gregori, Infelisi, Luciano Di Giovanni, Luciano Infelisi, Mario Genghini, Roberto Calvi, Ugo Zilletti

Luoghi citati: Roma