Colloqui a Beirut dell'inviato Usa di Giorgio Romano

Colloqui a Beirut dell'inviato Usa Rischi di scontro Israele-Siria Colloqui a Beirut dell'inviato Usa NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV - Aumenta in Israele il pessimismo sulle probabilità di risolvere con mezzi pacifici il contenzioso con la Siria. Il viceministro della difesa Zippori, in un'intervista diffusa ieri mattina, ha cercato di tranquillizzare gli animi sottolineando, da una parte, le duplici missioni di Habib e Korniyenko e, dall'altra, la mancata conferma delle voci che Damasco avrebbe inviato quattromila uomini alla frontiera con il Libano e due brigate blindate nella vallata della Bekaa e a Kfar Tibnit, a dodici chilometri a nord di Metulla. Nessuna notizia ufficiale circola per contro sulle misure militari prese da Israele nella zona di confine con il Libano e nelle alture del Golan; un alto ufficiale si è limitato a dire che l'esercito si prepara per ogni evenienza. Mentre si svolgono questi preparativi, coperti dal segreto militare, gli sforzi diplomatici-continuano e Philip Habib ha già avuto a Beirut un colloquio con il presidente Sarkis al quale ha rimesso un messaggio di Reagan, dove è detto che -gli Stati Uniti sostengono l'indipendenza, la sovranità e l'integrità del Libano all'interno delle sue frontiere internazionalmente riconosciute». Egli si è incontrato anche con il primo ministro e il presidente del Parlamento e con gli esponenti della destra e della sinistra, oltreché con i deputati di Zahle. Mentre Habib parla delle difficoltà della sua missione, gli esperti americani sembrano convinti che uno scontro tra le parti sia inevitabile e accennano a •un'operazione chirurgica» israeliana dal cielo contro i missili dei siriani nel Libano, il presidente Assad ha affermato: *Il mio esercito è pronto a reagire adeguatamente all'aggressione israeliana» ed ha avuto una conversazione telefonica con il presidente libico Gheddafi, che gli ha messo le proprie truppe a disposizione in caso di guerra contro Israele. Tenuto conto della situazione e delle dichiarazioni di entrambe le parti (ieri mattina in sala stampa a Tel Aviv un giornalista europeo diceva: -Quello che non sappiamo è se la guerra durerà un giorno o un anno»/, gli ambienti dell'ambasciata statunitense non mostrano fiducia nei risultati dei tentativi di mediazione. Giorgio Romano

Persone citate: Assad, Gheddafi, Golan, Philip Habib, Reagan