Il «no pasaran» di Piccoli offende l'orecchio di Craxi di Ezio Mauro
Il «no pasaran» di Piccoli offende l'orecchio di Craxi Il segretario psi parla di aborto, elezioni e verifica Il «no pasaran» di Piccoli offende l'orecchio di Craxi ROMA — Onorevole Craxi, perché questa guerra fredda tra i socialiti e la de. con uno scambio di avvertimenti e di polemiche? -Perché attorno al problema dell'aborto c'è una tensione naturale. E questa tensione diventa inevitabilmente polemica in rapporto a certe affermazioni che a me sembrano improprie e ingiustificate, giacché nessuno intende insidiare la libertà di nessuno». A che cosa si riferisce? «i4 certi toni, a certe dichiarazioni. Quel "non passeranno", pronunciato da Piccoli, è suonato male alle mie orecchie di democratico». Anche la verifica di governo che lei ha richiesto è un episodio di questa guerra fredda? -La verifica è una scadenza politica, di per sé non è un trauma politico. In questo momento, poi. è un dovere. Noi ci auguriamo che ne possano sortire risultati utili e rapporti chiari». Questo significa che anche dopo le elezioni di giugno per voi la crisi non sarà automatica? «Di automatico in politica non c'è niente. Piuttosto, ci sono i problemi, e vanno affrontati. Parlo dei problemi vecchi, e di quelli nuovi che insorgono, la cui gravità non può essere trascurata». E i referendum, non pensa che potranno modificare i rapporti tra le forze di governo? -Sui referendum la nostra posizione è chiara e coerente. In Comitato centrale abbiamo premuto l'acceleratore della mobilitazione socialista in vista della scadenza del 17 maggio, lo ricordo che noi fummo i prhni, nel 73, a presentare un progetto di legge per disciplinare la materia dell'aborto in modo nuovo, e poi siamo stati tenaci sostenitori della nuova legislazione fino alla sua approvazione in Parlamento. Così oggi ci opponiamo con forza all'abrogazione di quella legge». Lei crede che lo schieramento laico, contrario all'abrogazione, riuscirà a prevalere? -Io considero pericolosa e grave l'iniziativa di chi vuole eliminare la legge sull'aborto. Per questo il Comitato centrale ha lanciato un appello a tutti, e in particolare a donne e uomini cattolici di ogni partito, perché facendo salva la libertà dei doveri morali di ciascuno rispetto alle proprie convinzioni, manifestino la sensibilità sociale che il caso richiede, e contribuiscano a un'opera di giustizia e di civiltà». Ma lei è disponibile a una manifestazione unitaria dei segretari dei partiti che difendono la legge sull'aborto? -Io sono disponibile a tutto ciò che può essere utile per rendere chiare di fronte agli elettori le nostre posizioni e la necessità di difendere la legge». E nel psi, onorevole Craxi, che cosa cambia dopo il Congresso e dopo questo primo Comitato centrale? »Il Comitato centrale ha coronato il successo di Palermo. Si è chiarito ciò che era stato chiesto di chiarire. I problemi sollevati fondamentalmente hanno già una loro risposta nello statuto del partito che sarà rispettato e fatto rispettare. Il Comitato centrale ha adottato le sue decisioni all'unanimità. E questo è un buon avvio per la vita interna del psi». Ezio Mauro
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