Tutto il Bundestag solidale con Schmidt io le accuse del premier israeliano di Tito Sansa
Tutto il Bundestag solidale con Schmidt io le accuse del premier israeliano Il cancelliere invoca «il senso della misura e la riconciliazione» Tutto il Bundestag solidale con Schmidt io le accuse del premier israeliano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Con tono calmo e molta signorilità, il cancelliere tedesco Helmut Schmidt ha respinto ieri dalla tribuna del Parlamento di Bonn la bordata di attacchi personali, di insinuazioni e di insulti lanciata nei giorni scorsi contro di lui dal primo ministro israeliano Begin. Schmidt ha avuto gioco facile, perché a detta di tutti i commentatori (perfino uomini politici israeliani) Begin ha trasceso, accostando il cancelliere ai nazisti, dicendo tra l'altro che non stringerà mai la mano a un ex soldato tedesco. Gli organi di informazione della Germania Federale — in particolare la radio e la televisione — avevano dato ampio rilievo alla «colpa collettiva» attribuita da Begin a tutto il popolo tedesco, quasi per preparare il terreno a una distaccata e pacata replica del cancelliere, il quale ha trovato l'appoggio dei parlamentari di tutti i partiti, anche dell'opposizione. «Sono consapevole della particolare qualità morale e storica delle relazioni tedesco-isaeliane». ha detto Schmidt, rifiutandosi di aggiungere alcunché alle dichiarazioni fatte lunedi dal suo portavoce Becker, che aveva definito le parole di Begin «fuori luogo e insultanti». «Oggi, nel trentatreesimo anniversario della fondazione dello Stato di Israele — ha aggiunto il cancelliere — ripeto il mio augurio che gli israeliani e gli arabi possano quanto prima vivere in una giusta pace». Al popolo tedesco ha rivolto una «seria preghiera»: «Lasciamoci guidare come finora dal senso di misura, dalla saggezza e dalla buona disposizione alla riconciliazione e alla collaborazione. Per quel che mi riguarda, non mi farò sviare». E tutto il Parlamento ha applaudito, come più tardi è accaduto quando il capo dell'opposizione democristiana. Helmut Kohl. ha energicamente difeso il «cancelliere liberamente eletto della Repubblica Federale». Begin, in sostanza, ha provocato a Bonn una rinnovata solidarietà nazionale, e Schmidt può essergliene grato. In realtà la seduta parlamentare di ieri era stata convocata per la relazione del cancelliere sul suo viaggio in Arabia Saudita e sul consiglio atlantico di Roma. Sui suoi colloqui a Riad. Schmidt ha fatto un bilancio positivo, mettendo in evidenza la prospettiva di una maggiore collaborazione dei Paesi Arabi con l'Occidente «indipendentemente dal petrolio e dalla vendita di armi». I Paesi del Golfo, secondo il cancelliere, si sentono minacciati dall'Unione Sovietica e «sono alla ricerca di una nuova politica di sicurezza con l'Occidente». Parlando della conferenza dei ministri degli Esteri Nato, il cancelliere ne ha definito il risultato un «chiaro rafforzamento della politica di sicurezza», anche perché è stata accolta da tutti la sua tesi di cercare un equilibrio degli armamenti al più basso livello possibile, una -via alla quale non vi è alternativa». Tito Sansa
Luoghi citati: Arabia Saudita, Bonn, Germania Federale, Israele, Riad, Roma, Unione Sovietica
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