Scandalo petroli: entra in scena il sottosegretario de Picchioni

Scandalo petroli: entra in scena il sottosegretario de Picchioni Chiesta al Parlamento l'autorizzazione ad aprire un'inchiesta contro di lui Scandalo petroli: entra in scena il sottosegretario de Picchioni Il parlamentare era presidente della finanziaria «Finchimica» che aveva come amministratore delegato Piero Aceto, arrestato a Torino - Altri 3 marescialli della Finanza in carcere TORINO — Nel giro d'affari con i petroli di contrabbando, industriali, grossi commercianti e pubblici ufficiali hanno fatto finora la parte del leone. Centinaia di miliardi sottratti al fisco e intascati da questi personaggi ineffabili arricchitisi sulle spalle della collettività. Una buona parte è già stata smascherata, a centinaia sono finiti in carcere in tutta Italia. Mancava finora nella catena delle responsabilità un anello tanto importante quanto delicato, quello dei politici, rimasti defilati per anni, nonostante si intuisse che dovevano avere avuto un ruolo fondamentale nei traffici illeciti. Sussurrati nei corridoi, rimbalzati nelle segreterie dei partiti, i nomi e i cognomi di alcuni politici chiacchierati entrano ora nelle inchieste giudiziarie. C'è il consigliere comunale democristiano di Torino. Piero Aceto,, arrestato mercoledì e sospeso dal partito con provvedimento cautelativo: c'è quello del socio in azienda e compagno di partito. Sergio Penna, presidente dimissionario, dopo l'arresto, del quartiere torinese Crocetta. Entra ora in scena, l'on. Rolando Picchioni. attuale sottosegretario de ai Beni culturali. La Procura generale della Repubblica ha chiesto al Parlamento l'autorizzazione per avviare un'inchiesta contro di lui. Per i parlamentari, si sa. la giustizia ordinaria non può procedere subito, deve attendere il permesso da Roma. Se dalla capitale arriverà il semaforo verde, l'on. Picchioni diverrà uno degli imputati dell'inchiesta condotta dai giudici Griffey e Pepino. I due magistrati attendono un sollecito parere della Camera perché hanno molte domande da rivolgergli al deputato de. Vorranno conoscere il vero ruolo della finanziaria .Finchimica». da lui presieduta e che aveva come amministratore delegato Piero Aceto e consigliere d'amministrazione Sergio Penna. E' vero, come si mormora, che la stessa finanziaria era la cassaforte della corrente democristiana a cui appartenevano i tre? Possibile che non sapessero nulla dei traffici illeciti nelle aziende petrolifere controllate dalla Finchimica? Un altro amico dei tre esponenti politici era quel Carlo Olivero il cui nome compare con ricorrenza nelle inchieste sull'affare petroli. Olivero amministrava una serie di libretti al portatore intestati a nomi di stagioni, fiori e fruiti. Gli inquirenti sono convinti che questi libretti con un giro di centinaia di milioni, servivano a ridistribuire gli utili del commercio clandestino. Molto deve sapere Piero Aceto, in carcere da mercoledì a Mondovì dove sarà interrogalo nei prossimi giorni insieme col colonnello Duilio Di Censo (carcere di Tortona), il ten. col. Luigi Coppola (ad Acqui) e il maresciallo Rino Sardelli (a Novi Ligure). Ieri sono scattate le manette per altri tre marescialli della Finanza: Giovanni Sechi. Angelo Arnone e Giuseppe Plantamura. Tutti e tre erano in servizio al Nucleo di polizia tributaria o al gruppo anticontrabbando di Torino durante la geslione C75-'77) di Di Censo e Coppola. A smascherare lo scorretto comportamento di questi uf ficiali e sottufficiali delle Fiamme Gialle sono stati gli stessi colleghi comandati dal col. Lo Giudice sotto la dire- zione del generale Pelloso. de- cisi a far piazza pulita delle «mele marce» che tanto di- scredito e amarezza hanno portato al «corpo». Oltre ai sei uomini della Fi- nanza e all'esponente politi- co. il giudice Griffey ha cine-sto l'arresto di altre otto per- sone. Fra queste c'è un noto petroliere di Alessandria. Antonio Secondo Cola, titolare della «Marengo petroli» di Spinetta Marengo. L'industriale, legato ad ambienti de mocristiani. è latitante da tempo. Il secondo mandalo di cattura nei suoi confronti sta ad indicare che il Cola era un vero big del contrabbando. Fra gli altri colpiti da provvedimenti restrittivi figurano personaggi già in carcere: il petroliere Giuseppe Morelli di Parma, ex presidente dell'Associazione petrolieri emiliani: Luigi e Sergio Masnata (in carcere il primo, latitante il secondo) titolari della ..General Oil ». di Leini. altra azienda leader nei traffici illeciti: il funzionario Utif di Torino, ing. Enrico Ferlito. latitante. Complessivamente i mandati di cattura sono 15. alcuni dei quali non ancora eseguiti. Ma gli inquirenti hanno accumulato una serie di documenti e prove che porteranno a breve scadenza ulteriori novità. Guido .1. Paglia