«Fondi neri» dell'ltalcasse la Camera assolve i politici»

«Fondi neri» dell'ltalcasse la Camera assolve i politici» È stata negata l'autorizzazione a procedere «Fondi neri» dell'ltalcasse la Camera assolve i politici» Hanno votato a favore dei cassieri di partito sotto accusa 282 deputati, 256 i contrari - Le sovvenzioni al centrosinistra dal '65 al '76 DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La magistratura non potrà processare gli esponenti politici dei partiti del centro-sinistra che ricevettero sovvenzioni dall'Italcasse durante la gestione di Giuseppe Arcaini. Nella tarda serata di ieri, infatti, l'assemblea di Montecitorio, impegnata da ore in una animata discussione, ha negato con 282 voti contro 256 le autorizzazioni a procedere. Lo schieramento di voti che aveva permesso tempo fa di far passare alla giunta per le autorizzazioni a procedere la relazione del democristiano Germano De Cinque non lasciava dubbi sull'esito del voto in aula. E Filippo Micheli. Ernesto Pucci e Giuseppe Amadei (i primi due democristiani, il terzo socialdemocratico), i «cassieri» dei partiti coinvolti nella vicenda non saranno pertanto processati. Diverso, invece, il caso del repubblicano Battaglia, che era stato imputato, come gli altri tre parlamentari, di concorso in peculato continuato. La sua posizione è stata stral¬ ciata in quanto il pubblico ministero aveva già chiesto in istruttoria l'immediato proscioglimento del parlamentare del pri per « non aver commesso il fatto». La richiesta di stralcio è stata accolta dopo un lungo dibattito procedurale, conclusosi con un voto che ha consentito di rinviare alla giunta il fascicolo di Battaglia in attesa che la sentenza di proscioglimento venga depositata. Sciolto il primo nodo, l'assemblea ha quindi iniziato l'esame delle posizioni di Micheli. Pucci e Amadei (per il segretario amministrativo del psi. poi deceduto, il Senato negò l'autorizzazione a procedere). Il relatore, il de De Cinque, aveva in precedenza proposto la non concessione per tutti e quattro i deputati per «non aver agito a scopo privato e personale e per la loro totale buonafede». Spagnoli, vice capo-gruppo del pei. aveva sollecitato il rinvio della seduta a stamani per consentire alla giunta di acquisire nuovi elementi, nel frattempo pervenuti, ma la richiesta è stata respinta con una votazione. Riassumiamo per sommi capi i termini della vicenda Fondineri dell'Italcasse. A suo tempo la Banca d'Italia indagò su una serie di irregolarità commesse all'Italcasse dal '65 al '76. Si trattò di un'indagine-campione durante la quale venne accertato che quando l'Enel, nato da poco ("65), lanciò un prestito obbligazionario, tutte le obbligazioni vennero acquistate dall'Italcasse ad un prezzo inferiore a quello stabilito per legge dalla Banca d'Italia. Quest'ultima scopri anche che l'Istituto rivendette poi le obbligazioni Enel alle proprie Casse di Risparmio ad un prezzo superiore a quello d'acquisto, ma facendo risultare sui propri registri il prezzo inferiore. E accertò infine che l'«utile» di questa operazione venne suddiviso fra i partiti del centro-sinistra: 510 milioni alla de. 340 al pri. 230 al psi e 60 al psdi. La vicenda fini alla procura della Repubblica di Roma. Fu aperta un'inchiesta e i responsabili amministrativi dei partiti in questione vennero imputati per concorso in peculato continuato.

Persone citate: Amadei, Battaglia, Ernesto Pucci, Filippo Micheli, Germano De, Giuseppe Amadei, Giuseppe Arcaini, Micheli, Pucci

Luoghi citati: Roma