Massoneria: perquisizioni a Roma nella sede di Palazzo Giustiniani di Sandra Bonsanti

Massoneria: perquisizioni a Roma nella sede di Palazzo Giustiniani Un avviso giudiziario a Licio Gelli per associazione a delinquere Massoneria: perquisizioni a Roma nella sede di Palazzo Giustiniani Magistrato e polizia sono entrati anche a Villa Medici del Vascello e in un alloggio segreto della moglie di Gelli - Forse sono stati scoperti i nomi della misteriosa Loggia P2 ROMA — Palazzo Giustiniani e Villa Medici del Vascello, sedi del Grande Oriente d'Italia, perquisite per una notte intera dal sostituto procuratore Sica e da una schiera di carabinieri. Una nuova comunicazione giudiziaria nei confronti di Licio Gelli, nella quale si ipotizza il reato di associazione a delinquere; sequestrata una enorme quantità di documenti, compresi elenchi di centinaia di nomi rinvenuti, a quanto pare, In una delle probabili sedi della loggia P2, un appartamento vicino a Piazza del Popolo, di proprietà di Wanda Gelli, moglie dell'uomo d'affari di Arezzo. La magistratura ha aperto «una nuova inchiesta* sulla misteriosa attività del gruppo costituito da Gelli agli inizi degli Anni Settanta. C'è un gran segreto anche su questa operazione della Procura di Roma. Il giudice Sica è piombato nella sede centrale della massoneria italiana nel cuor della notte. E' salito al primo piano, ha fatto chiamare il ragionier Ernesto Emetti che. assenti il gran maestro Battelli e il gran segretario Spartaco Mennini (in viaggio negli Usa), ha avuto il compito di «fare gli onori di casa». Emetti ha mostrato gli archivi, poi ha consegnato le chiavi. Sica è rimasto per ore a studiare le carte, poi ha domandato: -Dove sono gli elenchi della P 2 che Gelli sostiene esser depositati presso il Grande Oriente?». Emetti non ha potuto che confermare quanto già dichiarato dai grandi capi della massoneria, e cioè che Palazzo Giustiniani non ha che una lista di una cinquantina (forse settanta) nomi relativi a appartenenti alla vecchia loggia P 2, quella anteriore alla nomina di Gelli a segretario organizzativo. Un elenco già in possesso di diversi magistrati che. nel corso di altre inchieste, avevano cercato di indagare sul mistero della P 2. A Palazzo Giustiniani non era mai accaduto nulla di simile: nel grande atrio del secondo piano i carabinieri si adcvgaGdm aggiravano intorno al busto di Domizio Torrigiani. gran maestro della massoneria confinato e perseguitato dal fascismo. Emetti mormorava: «Proprio ora che non c'è il gran maestro...». Da Ravenna, avvertito, l'ex gran maestro Giordano Gamberini diceva desolato: «Anche nel 'Z5 cominciò cosi...». Ma le sorprese più «gratificanti» sembra che il giudice Sica le abbia avute quando ha varcato l'ingresso di un portone in via Giovan Battista Vico 20. Un vecchio palazzo di cinque piani alle spalle di Piazza del Popolo. Sica si è fermato sul pianerottolo del quarto piano, davanti a una targa sulla quale è scritto: «Centro studi e documentazione per le cbspmvaa cooperative europee». Sembra che ad aprire la porta sia stato un inquilino dello stesso palazzo. Nel grande appartamento che gli si è aperto davanti. Sica e i carabinieri avrebbero trovato cassetti e archivi pieni di documenti «sl(ceci «molto importanti». Che cosa? Si dice che quella fosse l'unica sede della P 2 a Roma (altre ve ne sarebbero in varie città d'Italia) e, quindi, quegli elenchi potrebbero in parte coincidere con quelli trovati in casa di Gelli a Arezzo. Ma secondo indiscrezioni il magistrato si sarebbe portato via anche altre liste di nomi. Liste non riguardanti la P 2. Forse un'altra loggia massonica? Ma una loggia regolare oppure un'altra loggia segreta? Nel palazzo, nessuno degli inquilini si è accorto di niente. Sandra Bonsanti (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

Luoghi citati: Arezzo, Italia, Ravenna, Roma, Usa