Napoli nelle foto dell'Ottocento

Napoli nelle foto dell'Ottocento La rassegna nel chiostro del monastero di Santa Chiara Napoli nelle foto dell'Ottocento NAPOLI — Secondo il programma, a dare crisma di ufficialità sarebbe intervenuta — giovedì 30 aprile — Nilde Jotti. presidente della Camera. Ma lunedi scorso due uomini della scorta di Ciro Cirillo sono stati massacrati dalle Brigate rosse, che hanno rapito l'esponente democristiano: perciò la cerimonia s'è rinviata, non era clima di festeggiamenti. Ma la mostra -Immagine e città» s'è aperta puntuale: -Napoli nelle collesioni e nei fotografi napoletani fra Ottocento e Novecento» ha avuto, nello stesso pomeriggio, centinaia di visitatori. Giovani soprattutto — per la maggior parte studenti — e cultori di storia, studiosi di costume, appassionati di arte, professionisti, lavoratori, impiegati. Che fossero un pubblico vero lo si deduceva dal modo di osservare le immagini: runa dopo l'altra, con attenzione, sovente tornando a verificare e confrontare. Nel chiostro del monastero di Santa Chiara, rigorose senza la minima concessione all'effetto, sfilano (fino al 30 maggio almeno) tutte le fotografie di Napoli conservate a Firenze, negli archivi Alinari. Brogi e Chauffourier. Poi la rassegna proseguirà per Bo logna, Parigi e forse New York. Raccontare alcune immagi ni è pressoché impossibile, in quanto presupporrebbe sceglierne. E con quale criterio? La suggestione no. anche perché queste fotografie inevitabilmente s'inseriscono nel filone di una -tradizione partenopea» elaborata altrove. La tecnica nemmeno, in quanto, da tale punto di vista, ognuna testimonia il massimo (e non solo relativamente al proprio tempo). Il contenuto? E in che modo? Chi preferire fra tarallari, acquaioli, venditori di maccheroni, pescatori, «im¬ paglia seggiole», frisellari? Citare l'hotel Royal (di Brogi) oppure i'Hassler (di Alinari)? Piazza Municipio è migliore di piazza Cavour? Oppure uno scorcio di mare con una barca a remi vale tutti i -panorami della città» scattati fra il 1880 e i primi del 1900? Dice l'editore Gaetano Macchiaroli, che dell'iniziativa è ideatore e realizzatore: -La mostra non riguarda solo la storia della fotografia, per cui sarebbero state indispensabili stampe positive originali; non propone una lettura nostalgica della città né un raffronto Napoli ieri e oggi; ma vuole esaminare insieme i due piani: immagine e città stimolando un dibattito da cui emergano problematicamente le varie componenti della fotografia». Asciutto di bianchi e neri, il catalogo apre con un breve scritto di Macchiaroli; seguono un testo di Giuseppe Galasso («Napoli nell'unità d'Italia») altri due interventi rispettivamente di Mariantonietta Picone Petrusa e Daniela Del Pesco (responsabili dell'impostazione e della redazione). Per la ricerca negli archivi e la pubblicazione delle fotografie l'accordo fu stipulato il 3 marzo 1980: d'intesa con il Comune e l'Azienda di soggiorno, la rassegna sarebbe rientrata nel «Natale a Napoli». Manoscritti e materiale erano pronti quando, il 23 novembre, il terremoto feri la città e fu necessario rimandare la manifestazione. -Ma per il terrorismo no — dice l'editore napoletano —. per i terroristi non accetto di rinviare nulla. Ami: proprio perché la loro presunzione è cercare di condizionare la nostra vita, questa mostra doveva aprirsi, e deve svolgersi. Secondo il programma esattamente previsto». Ornella Rota

Persone citate: Alinari, Brogi, Ciro Cirillo, Daniela Del Pesco, Giuseppe Galasso, Mariantonietta Picone, Nilde Jotti, Ornella Rota