Catania: minatori della domenica cercano l'ambra nel fiume Simeto

Catania: minatori della domenica cercano l'ambra nel fiume Simeto La resina fossile siciliana è la più pregiata nel mondo Catania: minatori della domenica cercano l'ambra nel fiume Simeto Trovarla non è facile: oltre a pazienza ci vuole fortuna - Le sue dimensioni vanno dal chicco di pepe a un'arancia - D suo prezzo (lavorata) è di 3 volte superiore a quello dell'oro CATANIA — C'è un'industria estrattiva di pietre preziose clie non riesce a sfamare i suoi «minatori». E' l'industria dell'ambra, la preziosa resina vegetale fossile variamente colorata (dal rosso cupo al giallo oro al celeste cielo), limpida e dai riflessi blu. che le acque del fiume Simeto, scendendo a valle dai Nebrodi, dopo milioni di anni, strappano alla terra spingendola fino al Mare Ionio. L'ambra siciliana è la più pregiata del mondo. Il suo prezzo attuale è tre volte quello dell'oro, circa settantamila lire a grammo se lavorata. E' chiamata anche simetite. dal nome del fiume che la trasporta dal cuore della Sicilia. Le sue dimensioni vanno dal chicco di pepe a quelle di una grossa arancia. Dentro la pietra a volte c'è una fogliolina o un insetto, rimasti invischiati nella resina sgorgata da pini del periodo oligocenico, nell'era terziaria. Recentemente è stata trovata una pietra d'ambra contenente un'ape sconosciuta in tutto il bacino del Mediterraneo, certamente un esemplare d'una specie estinta da decine di secoli. I cercatori d'ambra in Sicilia sono pochissimi, un centinaio o poco più. La loro non è un'attività primaria, un vero mestiere. «L'ambra non dà pane», dice Virgilio Anastasi. 65 anni, artigiano orafo che da quasi mezzo secolo lavora l'ambra per farne monili, collane, spille, ciondoli, gemelli, orecchini, su commissione dei più noti gioiellieri di Catania. -è impossibile vivere facendo il cercatore-. Le pietre d'ambra vengono trascinate dal fiume in piena, cioè ogni tanto e in numero molto limitato. Scendono dal¬ la montagna frammiste a tonnellate di detriti ed è impossibile distinguerle e recuperarle subito. Solo in un secondo tempo, dopo una mareggiata, il mare ne rigetta una parte sulla battigia insieme con un intrico di alghe. Allora è possibile trovarne. Alcuni la cercano nell'entroterra, sui Nebrodi. presso il letto del Simeto e dei suoi af- fluenti, scavando. Lo fanno, però, con lo stesso spirito del pescatore dilettante, di chi vuol passare un po' di tempo. E' estremamente difficile, infatti, trovare ambra con questo sistema. Più facile è trovarla per caso, come spesso avviene. Del resto anche i cercatori abitirali che frequentano la foce del Simeto (per lo più si tratta di pescatori, di gente che ha già un mestiere) sanno di non poter contare sul ritrovamento delle gemme. Alle volte, prima di trovarne, devono aspettare anche un mese. La buona volontà da sola non basta. Oltre alla pazienza e alla costanza, ci vuole fortuna. Il guadagno dipende dal peso di ciascuna pietra trovata. L'ambra, infatti, è molto più leggera dell'oro, con una densità diciannove volte inferiore. Sicché una pallina quanto un cece vale poche migliaia di lire, considerato che il prezzo di settantamila lire a grammo si riferisce all'ambra lavorata. La maggior parte delle pietre che il mare restituisce con le mareggiate sono piccole: ma ci sono anche quelle grosse quanto le prugne o di più. quanto le arance. Man mano che trovano l'ambra, i cercatori la vendono agli artigiani. Il prezzo, attualmente, si aggira sulle diecimila lire a grammo. E' un buon prezzo, considerato che l'artigiano, prima di rivenderla al gioielliere, la deve pulire, tagliare, lavorare, lucidare. Ma i «minatori» ne restano quasi sempre scontenti, gli sembra basso, e se capita, per guadagnare qualcosa in più. la vendono al privato. La verità è che l'ambra del Simeto. pur essendo la più pregiata del mondo, non ha arricchito mai nessuno. Il fiume ne trascina in poca quantità dai Nebrodi. e il mare ne rigetta ancora meno sulla spiaggia (una parte va a disperdersi al seguito delle correnti lungo il litorale tra Catania e Augusta). A questo si aggiunge la concorrenza spietata di un altro tipo dì ambra, di Santo Domingo, molto meno pregiata di quella siciliana, che da qualche tempo viene immessa nel mercato e il cui prezzo non supera, nelle gioiellerie che la trattano, le ventimila lire a grammo. Senza questa concorrenza, la simetite potrebbe avere un prezzo più sostenuto se non altro per assicurare ai cercatori del Simeto. pur nella discontinuità, guadagni meno irrilevanti degli attuali. Franco Sampognaro

Persone citate: Franco Sampognaro, Virgilio Anastasi

Luoghi citati: Augusta, Catania, Santo Domingo, Sicilia