Ma Servadei (psi) protesta «Si lavora poco e male»

Ma Servadei (psi) protesta «Si lavora poco e male» Ma Servadei (psi) protesta «Si lavora poco e male» ROMA — «Alle Poste si lavora poco, male e, talvolta, con sprechi di pubblico denaro». Il deputato socialista Stefano Servadei, questore della Camera, nelle tre interrogazioni racconta altrettanti episodi di «malcostume» postale. Primo caso: il personale dipendente della Direzione generale coordinamento e della direzione centrale del personale del ministero delle Poste, con sede a Roma, entra in ufficio al mattino fra le 8,50 e le 9,30, anziché alle otto; ne esce fra le 13,15 e le 13,45, anziché alle 14. Servadei chiede che sia addebitata al personale la differenza di orario. Secondo caso: il direttore centrale del personale del ministero delle Poste ha speso alcune decine di milioni dell'amministrazione per far venire a Roma, alla fine di marzo, oltre cento impiegati «per fornire loro indicazioni sul modo di redigere le domande di partecipazione ai concorsi interni per passaggi di categoria». Servadei osserva che tali indicazioni erano regolarmente pubblicate sul «Bollettino ufficiale delle Poste», e che perciò il viaggio va qualificato come «una gita a Roma». Ultimo caso: alle Poste di Bologna giacciono inevase da anni le pratiche di liquidazione del personale collocato a riposo. I ritardi sono giustificati con la mancanza di impiegati, • impiegati — afferma Servadei — che sono invece disponibili nell'ufficio ispezione, dove si lavora tre ore al giorno, anziché sei». L'interrogante chiede che sia fatto cessare «tale inqualificabile stato di cose».

Persone citate: Servadei, Stefano Servadei

Luoghi citati: Bologna, Roma