Il prezzo del riso è impazzito colpa del dollaro e dell'export

Il prezzo del riso è impazzito colpa del dollaro e dell'export Mentre le scorte non sono sufficienti fino al nuovo raccolto Il prezzo del riso è impazzito colpa del dollaro e dell'export All'ingrosso costa 40-50 mila lire il quintale e da mesi aumenta settimanalmente di 2-3 mila lire - Al minuto è oltre le 1000 lire: quanto lo pagheremo in estate? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VERCELLI — Il riso sta diventando un cibo d'oro. In pochi mesi è rincarato all'ingrosso del 50%; nei negozi il balzo è stato ancora maggiore: perle varietà migliori, dall'inizio dell'anno, il prezzo è quasi raddoppiato e oggi si superano le mille lire il chilo. Questa corsa è destinata a continuare, perché le scorte sono scarse e non basteranno per arrivare al prossimo raccolto (settembre). Ieri a Vercelli c'era molta attesa, per il settimanale mercato all'ingrosso (uno dei più importanti d'Europa): l'andamento della giornata ha confermato la tendenza degli ultimi mesi, con un aumento di circa duemila lire il quintale per i risoni a grana lunga (Lido, Ribe) e addirittura di cinquemila lire per l'Arborio, che ieri è«skato quotato 55 mila lire il quintale. Quali sono i motivi di questa «.febbre del riso»? Ne parliamo con alcuni esperti: l'on. Renzo Pranzo presidente dell'Ente risi, il dott. Piero Cuzzotti direttore dell'Unione agricoltori di Vercelli e il dott. Leonardo Aldrovandi, direttore del Consapri, un consorzio di secondo grado che associa dodici cooperative. Secondo Franzo, i motivi dell'impennata sono soprattutto la rarefazione del prodotto per la ricerca di alimenti sulla piazza mondiale e il dollaro sempre più caro. Per Cuzzotti, la causa principale dei rincari sono i mercati internazionali, dove il riso è andato alle stelle: -La Cee — dice — ha addirittura ripristinato per certe lavorazioni i prelievi all'esportazione (cioè delle tasse, n.d.r.), mentre, fino a poco tempo fa. chi esportava riso riceveva delle "restituzioni" (cioè delle sovvenzioni, n.d.r.). Ciò significa che un tempo il presso mondiale era inferiore a quello comunitario, mentre oggi accade l'opposto-. Il commercio internazionale del riso — dice ancora Cuzzotti — è molto sensibile, perché poco elastico: su diversi milioni di tonnellate di riso prodotto nel mondo, solo 100-150 milioni di quintali sono oggetto di scambio. Leonardo Aldrovandi sostiene che l'offerta scarseggia anche perché abbiamo importato meno riso degli anni scorsi (il Consapri lo importa per lavorarlo, poi lo rivende all'estero). «Ora — aggiunge — si sta fermando anche l'export, perché i prezzi sono talmente alti mhe pochi comperano». Si può prevedere un'inver sione di tendenza nei prossimi mesi? -E' ciò che temono tutti i produttori — dice Renzo Pranzo —. non siamo per niente soddisfatti di queste distorsioni di mercato, che danneggiano i consumatori e non danno benefici agli agricoltori, i quali preferirebbero un mercato più regolare». Cuzzotti è dello stesso parere: «Il tipo di rincaro che c'è stato, cioè molto rapido, mette in difficoltà gli operatori e non è utile a nessuno». Quanto riso c'è ancora nei sili? Secondo Franzo e Cuzzotti meno di due milioni di quintali, cioè neanche il 20% della produzione italiana, che è stata leggermente inferiore ai dieci milioni di quintali. E' certo che non sarà sufficiente sino al prossimo raccolto, quindi i prezzi continueranno a salire. Prima dell'autunno, potremo dunque pagare il riso anche 1500 lire il chilo. Di questo i produttori si preoccupano perché il prezzo troppo alto — dopo tanti sforzi per convincere la gente a mangiare riso — potrebbe portare alla disaffezione verso questo prodotto (in Italia se ne consumano ogni anno tre milioni e mezzo di quintali, mentre per la pasta siamo sui 17 milioni di quintali). Hanno quindi ragione Franzo e Cuzzotti quando si preoccupano di questo mercato impazzito: l'anno prossimo i prezzi alla produzione potrebbero scendere sensibilmente, in parte per il minor consumo interno, in parte per la minor richiesta estera. La produzione 1981 — almeno in base alle semine — non dovrebbe discostarsi molto da quella di quest'anno: circa dieci milioni di quintali di riso, per i quali potrebbe non essere facile trovare gli acquirenti. Livio Burato

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