Ecco la rivista dei russi sfuggiti all'«arcipelago» di Lia Wainstein

Ecco la rivista dei russi sfuggiti all'«arcipelago» UNA NUOVA EDIZIONE DI «KONTINENT» Ecco la rivista dei russi sfuggiti all'«arcipelago» MILANO — Si è presentata ieri sera a Milano Continente. l'edizione italiana di Kontinent. la rivista dei dissidenti sovietici in esilio. La pubblica Jaka Book. All'incontro, dal titolo «Cultura, arte e libertà», è intervenuto il direttore. Vladimir Maksimov. Dopo una prima edizione italiana nel 1975 (Garzanti) Jaca Book pubblica una nuova edizione di Kontinent, la rivista che sotto la direzione di Vladimir Maksimov esce in russo, con quattro fascicoli all'anno, a Parigi sin dal 1974. Come programma, Continente, di cui è editore Sergio Rapetti, ribadisce l'aspirazione a superare «la frantumazione... del nefasto "arcipelago" della repressione e della menzogna ideologica» e a delineare «i contorni di un ideale "continente" comune che può iniziare a riunire l'Occidente e l'Oriente di quella che è un'unica realtà di uomini e di storia: l'Europa». L'uscita del prossimo numero è annunciata per l'autunno. Tenendo conto del fatto che parte della rivista originale è destinata ai lettori russi, in questo primo fascicolo di 179 pagine, dedicato a uno dei garanti, il premio Nobel per la pace Andrej Sacharov, confinato da oltre un anno a Gorkij. è stata eseguita un'avveduta scelta. Si è tentato, con successo, di presentare dei testi che rivelano o denunciano rari aspetti dell'arcipelago — persecuzione degli scrittori, antisemitismo, condizioni terribili nel Lager Sosnovka in Mordovia — mantenendo insieme un livello qualitativo d'indubbia validità per i gusti occidentali. Di Vasilij Grossman (1905-1964) uno dei più notevoli scrittori sovietici, sono inclusi nella raccolta alcuni capitoli di La vita e il destino, un'opera uscita ora in russo in Occidente dopo vicende particolarmente drammatiche. Doveva costituire il secondo volume di Per la buona causa, la cui pubblicazione in Urss segnò l'inizio della repressione di Grossman per ordine, a quanto pare, di Stalin. Il crìtU co Boris Zaks, che attualmente risiede negli Stati Uniti e che fu per sedici anni redattore del Novyj mir e collaboratore di Tvardoiiskij. conobbe il romanziere nel 1946. In Qualche appunto su Gros- sman (Kontinent n. 26) Zaks scrive: «Tvardovskij non si fece la minima illusione sulla possibilità di pubblicare il romanzo... Vi erano violati tutti i tabù. Ne La vita e il destino c'è un ricorrente parallelismo: una scena da Hitler, una scena da Stalin, i funzionari nazisti, i membri del consiglio di guerra sovietico... Gli uni valgono gli altri! Un Lager tedesco, un Lager sovietico... L'antisemitismo in Urss». Nel 1961, il manoscritto del romanzo, che era stato dichiarato «antisovietico», venne sequestrato da un colonnello del Kgb nella redazione del Novyj mir. Oltre a quest'opera esplosiva, giunta miracolosamente all'estero, Continente concede ampio spazio alla narrativa, rappresentata da Accadde al Metropol di Vladimir Vojnovic. che rievoca un suo misterioso avvelenamento negli uffici del Kgb. da Erik, un breve racconto di Platonov, dalllsola purpurea, cui Bulgakov solo in seguito darà una forma drammatica. Di grande interesse anche la saggistica: L'alfabeto scultoreo di Ernst Neizvestnyj (di Evgenìj Siffers). Il destino della cultura cristiana (di Evgenij Barabanov). Ricordo di Aleksandr Galic, di Lev Kopelev, La parola e lo sguardo di Solzenicyn, dello slavista francese Nivat. Continente ci offre ancora due capitoli del nuovo libro di Aleksandr Zinoviev, Il comunismo come realtà, che uscirà presso Jaca Book. In queste pagine il corrosivo autore applica la sua analisi al meccanismo della selezione dei dirigenti sovietici, che privilegia la nomina, ai posti più elevati, di individui per ogni verso mediocri. Tale circostanza viene quindi compensata dal gran numero di aiuti vari disponibili e dalla graduale primi tivizzazione delle funzioni direttive, messe cosi alla portata di uomini molto anziani. Altra novità di rilievo per il lettore italiano è il brano desunto dal bellissimo libro di Lidia Cukovskaja, uscito in russo a Parigi, Zapiski ob Anne Achmatovoj. Questi Appunti costituiscono insieme un ritratto psicologico e artistico della poetessa e, attraverso le sue tragiche vicende, la rievocazione di uno dei più cupi periodi della storia russa. Lia Wainstein

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